Mi son giocato pian piano anche la liquidazione…

All’inizio ho iniziato a giocare, poi ho smesso di giocare e ho iniziato a usare la cocaina, poi ho smesso di usare la cocaina e ho ri-iniziato a giocare, perché non riuscivo a combinare le due cose insieme o facevo una cosa o facevo l’altra; poi l’ultimo anno invece son riuscito a combinare le due cose ed è stata la mia fine, perché son stato licenziato sul posto di lavoro perché son stato beccato a fare uso di cocaina, fra parentesi: dai miei parenti […].

Ma non mi hanno buttato fuori subito, anche perché mi reputavano il migliore, solo che gli ultimi due o tre mesi che lavoravo, siccome facevo uso di cocaina o comunque stavo sveglio la notte per guardare le partite mi capitava di arrivare magari 10 minuti in ritardo, io che sono stato sempre puntuale, però nell’ultima fase ero troppo stanco e finiva che mi addormentavo sul posto di lavoro e loro, dopo un paio di volte che sono arrivato in ritardo, mi hanno detto: “guarda che la prossima volta ti dobbiamo fare una lettera di richiamo, perché se un tuo collega arriva in ritardo gliela dobbiamo fare e non possiamo fare eccezione perché sei nostro parente”.

Mi avevano già fatto 2 lettere di richiamo per due ritardi e la loro fortuna è stata che mi avrebbero fatto la terza lettera per uso di cocaina, fosse stata la seconda, potevo giocarmela e dire: mi curo e loro non potevano buttarmi fuori, mi potevano fermare per un periodo e io gli avrei detto che mi sarei curato, però non lo so neanche se l’avrei fatto, piuttosto che nascondere ai miei genitori tutto, avrei dato probabilmente le dimissioni, poi va bè mi han dato la liquidazione e mi son giocato pian piano anche la liquidazione…»

da
“Un’etnografia del gioco d’azzardo patologico; analisi qualitativa del fenomeno nella Provincia di Siena”
A cura di:
Filippo Lenzi Grillini,
PhD Socio-Cultural Anthropology (Università di Siena)
Collaboratore Etnografo all’interno del progetto:
“Architettura complessiva degli interventi da parte di una struttura preventiva” coordinato dal Dottor Giuseppe Montefrancesco
Responsabile dell’Unità Operativa “Prevenzione Dipendenze Patologiche”
ASL 7 – Siena