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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Smettere di fumare e metabolismo.

Uno studio clinico (randomizzato, condotto tra fumatori motivati a smetter, ha rilevato che l’efficacia di particolari terapie contro il fumo potrebbe essere influenzata dalla velocità dell’organismo di metabolizzare la nicotina. Lo studio ha confrontato i tassi di successo prendendo in esame 2 sostituti della nicotina: il cerotto contenente nicotina e la vareniclina.
La vareniclina (Chantix negli Stati Uniti, Champix in Italia) è un farmaco utilizzato per la disassuefazione dal tabagismo commercializzato dalla multinazionale Pfizer. Esso agisce legandosi selettivamente a particolari recettori denominati alfa4beta2 e stimolandone l’attività in misura inferiore rispetto alla nicotina. Tale stimolazione del recettore porta al rilascio di una quantità minore di dopamina, riduce il desiderio di fumare e i sintomi da astinenza. Sin dal 2006, anno del lancio sul mercato, la vareniclina è stata messa in relazione al rischio di gravi eventi avversi neuropsichiatrici, quali comportamento aggressivo e tentativi di suicidio. Nel 2009 negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) ha inserito sul foglietto illustrativo della vareniclina una speciale avvertenza (denominata black box warning) per mettere in evidenza questo rischio. Recentemente l’azienda produttrice della vareniclina ha richiesto alla FDA la rimozione di questa avvertenza in base ai risultati di alcuni nuovi studi, che riportano un rischio di comportamento suicida inferiore a quanto atteso.
La FDA ha giudicato i nuovi dati insufficienti a modificare la propria valutazione ed ha mantenuto il black box warning in attesa di un nuovo studio sviluppato per chiarire gli effetti neuropsichiatrici della vareniclina, i cui risultati sono attesi nel 2016.
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Il trattamento con vareniclina prevede che il fumatore decida una data per smettere di fumare, l’assunzione del farmaco deve iniziare 1/2 settimana da quella data e continuare con scalaggi controllati per almeno 2 settimane. Il cerotto ha un rilascio di nicotina transdermico generalmente nelle 24 ore e il trattamento varia dalle 2 alle 8 settimane con dosaggi nel tempo sempre minori. Tra i fumatori che hanno partecipato alla ricerca, quelli con un metabolismo della nicotina  normale hanno avuto con la vareniclina un aiuto significativo nell’astensione dal fumo durante il periodo del trattamento e fino a 6 mesi dopo; tra quelli invece con un metabolismo lento non si è osservato un reale giovamento con tale farmaco, anche se coloro che sono stati trattati con il cerotto alla nicotina hanno evidenziato meno effetti collaterali.
La ricerca permette di utilizzare queste informazioni al fine di indirizzare la scelta della terapia sostitutiva per smettere di fumare sulla base dei profili individuali dei pazienti e del rapporto rischi-benefici.

Giuseppe Montefrancesco