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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Sigarette elettroniche. Primi studi a confronto

Le sigarette elettroniche (e-sigarette) funzionano a batteria e appaiono come vere sigarette; giacché non contengono tabacco e non generano fumo, i produttori le commercializzano come innocue, alternative al fumo e come validi supporti per smettere di fumare.
In realtà la capacità di aiutare i fumatori a smettere di fumare non è perfettamente conosciuta. Di due studi che appariranno on line nell’American Journal of Preventive Medicine, uno indaga circa l’interesse dei consumatori verso le sigarette elettroniche l’altro ha cercato di valutarne l’efficacia.
Il primo ha documentato l’indagine tramite una osservazione su Google monitorando e confrontando le ricerche degli utenti per l’e-sigarette rispetto alle ricerche di caramelle, cerotti, gomme alla nicotina o per il farmaco vareniclina (Champix, in Italia). Dai risultati sembra che l’e-sigarette siano divenute molto popolari negli Stati Uniti da quando il controllo sul tabacco è divenuto più severo”, “Anche se non sappiamo molto circa gli effetti sulla salute delle e-sigarette, sul mercato, sono di gran lunga le alternative al fumo più popolari” ha detto l’autore dello studio John Ayers, “e questo suggerisce che i consumatori stanno utilizzando e-sigarette o per aggirare le restrizioni sul fumo o perché cercano di smettere di fumare date, appunto, le restrizioni”.
Nel secondo studio, Michael Siegel, MD, professore alla Boston University School of Public Health, ha esaminato, tramite un sondaggio online, l’efficacia delle e-sigarette. Egli ha ottenuto 5.000 indirizzi email da persone che avevano acquistato e-sigarette da un distributore e dei 222 consumatori che hanno risposto al sondaggio, 216 sono risultati idonei allo studio. Quasi il 67 % di questi intervistati ha dichiarato di ridurre il numero di sigarette fumate usando le e-sigarette e il 49 % ha dichiarato di aver smesso di fumare, per un tempo non specificato, dopo aver provato le e-sigarette. Commenti Siegel, assieme ad altri esperti nella dismissione dal fumo, ha detto che è possibile che i fumatori che hanno ottenuto i migliori risultati (riduzione del numero delle sigarette o che hanno smesso di fumare) erano in realtà quelli più propensi a rispondere. Questo potrebbe pregiudicare i risultati della osservazione che già si basa sulle risposte di una piccola parte del campione contattato. “Noi non sappiamo niente del 95% delle persone che non hanno risposto”, ha detto Jennifer Unger, Ph.D. presso l’University of Southern, California. “Forse stanno fumando lo stesso numero di sigarette. Forse stanno usando anche più nicotina di prima perché stanno fumando sigarette normali e le e-sigarette“. “Nessuno di questi due studi fornisce prove scientifiche che l’e-sigarette siano efficaci nell’aiutare le persone a smettere“, ha detto John Pierce, Ph.D., professore presso il Centro Moores dell’Università della California a San Diego. “Non è chiaro per me se l’e-sigarette non siano dannose in qualche modo. Non è chiaro, allo stesso modo, alla FDA (Food and Drug Administration). Secondo un comunicato di agenzia nel settembre 2010, la Food and Drug Administration ha citato cinque distributori di e-sigaretta per “dichiarazioni infondate e per una produzione di e-sigarette non buona” Nel gennaio 2011, la FDA ha cercato inoltre, senza successo, di bloccare l’importazione di e-sigarette.

Fonte: Health Behavior News Service Ayers JW, Ribisl KM, Brownstein JS. Tracking the rise in popularity of electronic nicotine delivery systems (“electronic cigarettes”) using search query surveillance. Am J Prev Med 40(4), 2011. Siegel MB, Tanwar KL, Wood KS. Electronic cigarettes as a smoking-cessation tool: results from an online survey. Am J Prev Med 40(4), 2011.

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