Spice – marijuana sintetica e danno renale acuto
I cannabinoidi sintetici sono una grande famiglia di composti, con differente struttura chimica, che agiscono come il THC, principio attivo presente nella cannabis ad attività psicotropa, ma sono molto più efficaci. Essi si legano agli stessi recettori cerebrali cui si legano sia gli endocannabinoidi (i cannabinoli presenti nel nostro organismo) che i fitocannabinoidi (i cannabinoidi che derivano dalla pianta della canapa). Tali sostanze vengono comprese tra le nuove sostanze da abuso.
SPICE (o Spice Gold o K2) è il nome con il quale i cannabinoidi di sintesi vengono commercializzati, in forma di miscele di erbe e con associata la raccomandazione “non per uso umano. Sono venduti come incensi, sali da bagno o deodoranti ambientali capaci di rilassare per il loro speciale profumo.
Tutti questi prodotti sono etichettati naturali e legali (legal highs o herbal highs). Sono acquistabili via internet e senza limiti di età .
Secondo le analisi i cannabinoidi sintetici più frequentemente rilevati in tali misture sono i: JWH-018, JWH-073, JWH-398, JWH-250; HU-210; CP-47,497; oleamide. Queste preparazioni vengono fumate esattamente come la marijuana ma possono anche essere ingerite o se ne inalano i vapori – e sembrano indirizzate soprattutto ai più giovani consumatori ovvero a coloro i quali desiderano provare i cannabinoidi ma li evitano per le conseguenze legali; tra l’altro i cannabinoidi sintetici non possono essere rilevati dagli esami tossicologici di routine. Il costo è relativamente basso, negli USA è di 20 dollari al grammo.
In una ricerca condotta negli Stati Uniti e che sarà pubblicata nel numero di marzo Clinical Journal of the American Society of Nephrology vengono riportati 4 casi di danno renale acuto, con oliguria (ridotta produzione di urina), associato all’uso di SPICE in soggetti precedentemente sani. La biopsia renale, eseguita in tre di questi pazienti, ha mostrato una necrosi tubolare acuta che se non ben curata può condurre a gravi conseguenze. Nei casi di specie comunque, tutti hanno mostrato il recupero della funzione renale senza necessità di terapia sostitutiva renale (dialisi). Non è stato individuato il responsabile di tale nefrotossicità ma bisogna tener conto che nelle misture, e non solo in questa, è possibile che siano presenti adulteranti o contaminanti che spesso procurano gravi conseguenze. La stretta associazione tra aspetti clinici e sviluppo temporale dei casi e stessa provenienza dei 4 consumatori hanno suggerito un’associazione tra quanto accadeva clinicamente e l’uso di preparazioni di Spice.
Il danno renale acuto deve quindi essere aggiunto ai già numerosi effetti collaterali che si osservano negli utilizzatori di cannabinoidi sintetici; generalmente costoro possono andare incontro a disturbi cardiaci per insulto coronarico o a quadri psicotici o notevole alterazione del comportamento ed alterazione della memoria o immediati disturbi cognitivi In caso di acuta nefrotossicità in giovani pazienti le cui urine risultino negative alle droghe – va anche considerata la possibilità che il quadro patologico possa derivare dall’uso di cannabinoidi sintetici.
giuseppe montefrancesco
Bibliografia Gautam Kantilal Bhanushali et al., AKI Associated with Synthetic Cannabinoids: A Case Series., Clinical Journal of the American Society of Nephrology.