Le donne che vogliono smettere di fumare
Il fumo di sigaretta rimane la principale causa di morte prevenibile e le donne subiscono più gravemente degli uomini le conseguenze dannose del fumo delle sigarette, compreso una maggiore frequenza di malattie croniche ostruttive polmonari e coronariche; “inoltre mostrano più difficoltà degli uomini a smettere di fumare. In realtà, le donne che vogliono smettere di fumare possono avere una qualche possibilità in più di riuscire nell’obiettivo” scegliendo con attenzione il periodo di cessazione. Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Scuola di Medicina di Perelman, Università della Pennsylvania, i giorni senza dubbio migliori sono quelli all’interno del loro ciclo mestruale.
Perchè allora le donne possono avere questo vantaggio?
Prima di tutto, come già osservato negli animali, gli ormoni sessuali, estrogeno e progesterone che fluttuano nel corso del ciclo mestruale influenzano fortemente l’espressione dei comportamenti di dipendenza. In particolare, durante la fase follicolare (pre-ovulatoria con prevalenza estrogenica) le donne mostrano maggiore “vulnerabilità” a mantenere o sviluppare una dipendenza, a differenza di quanto accade nella fase iniziale mestruale dove il rapporto estrogeni-progesterone è in favore di quest’ultimo. In sostanza il progesterone pare avere una funzione protettiva.
I ricercatori hanno teorizzato che le fluttuazioni naturali degli ormoni ovarici che si verificano nel corso del ciclo mestruale mensile influenzano il modo di prendere decisioni rispetto alle possibili gratificazioni; in particolare le donne “sentono” particolarmente gli stimoli esterni o interni ovvero le associazioni del fumo a persone, cose, luoghi etc. In definitiva a tutte le circostanze che possono essere associate al fumo di sigarette e al “benessere” che ne deriva.
La ragione di questo sarebbe inoltre dovuta al differente controllo da parte della cervello cognitivo sulla porzione emozionale (limbica) o gratificante.
Nella fase follicolare il controllo razionale appare più debole mentre è più forte nella fase progestinica.
E’ come se nella prima fase le donne fossero legate ad una maggiore disponibilità emotiva ( a cedere agli inviti piacevoli ” forse anche sessuali” mentre una volta raggiunta la fase progestinica, la potenziale gravidanza per l’ovulazione prodotta, “imporrebbe” maggiore razionale responsabilità (ndr).
Se ciò è generalizzabile allora questo vale per anche per altre sostanze che stimolano il centro limbico (il nucleo accumbens) della gratificazione, come alcol, droghe o cibi ad elevato contenuto di grassi e zuccheri.
I risultati dello studio (condotto su 2 gruppi di donne, in fase follicolare e in fase luteale/progestinica) sono oltremodo interessanti perchè suggeriscono una possibile e migliore strategia di trattamento, ovvero è possibile pensare ad individualizzare l’intervento tenendo conto dei tempi ormonali.
Montefrancesco
Fonte T. R. Franklin, K. Jagannathan, R. R. Wetherill, B. Johnson, S. Kelly, J. Langguth, J. Mumma, A. R. Childress. Influence of Menstrual Cycle Phase on Neural and Craving Responses to Appetitive Smoking Cues in Naturally Cycling Females. Nicotine & Tobacco Research, 2015; 17 (4): 390 DOI: 10.1093/ntr/ntu183 Reagan R. Wetherill, Kanchana Jagannathan, Nathan Hager, Melanie Maron, Teresa R. Franklin. Influence of menstrual cycle phase on resting-state functional connectivity in naturally cycling, cigarette-dependent women. Biology of Sex Differences, 2016; 7 (1) DOI: 10.1186/s13293-016-0078-6