La dipendenza online; differenze tra uomini e donne.
L’insieme delle attività esplicate on line è notoriamente molto diffuso ed è altrettanto noto come queste possano divenire realisticamente causa di dipendenza patologica e suscitare quindi notevole preoccupazione.
Si fa riferimento, ad esempio, al gioco d’azzardo on line, al gaming o disturbo da gioco su Internet, all’uso problematico della pornografia o anche all’uso in generale di smartphone o dei social media. Queste tipo di dipendenze sono dette senza sostanza (questo è parzialmente vero; molto spesso questi comportamenti sono “sostenuti” o accompagnati da droghe, ndr).
Nei manuali diagnostici, il gambling (gioco d’azzardo patologico) è stato introdotto nel 1980; il comportamento sessuale compulsivo, un disturbo che include l’uso problematico della pornografia, è stato aggiunto alla undicesima revisione della classificazione internazionale delle malattie nel gennaio 2022. Tutto ciò a significare che vi è un evidente interesse verso questi comportamenti che avviano spesso forti disagi psicologici e disfunzionalità.
Le caratteristiche cliniche di queste dipendenze ovvero i criteri che definiscono questi comportamenti hanno tratti comuni con tutte le altre (con o senza sostanza) e comprendono:
– preoccupazione per l’attività; il paziente in realtà è consapevole di quanto accade;
– sintomi di astinenza quando l’attività viene interrotta;
– tolleranza; la necessità di un conseguente maggiore impegno nell’attività per raggiungere l’effetto desiderato (le sostanze d’abuso richiedono un aumento della dose o una maggiore frequenza d’uso);
– recidiva, dovuta a tentativi falliti di controllare l’attività; la tossicodipendenza è proprio contraddistinta dalla cronicità e dalla recidiva che rimette in gioco tutta la patologia che si ripresenta con più gravità;
– perdita di interesse per ogni hobby/attività precedenti ad eccezione del comportamento problematico;
– notevole perdita di tempo destinato all’attività di vero interesse;
– conflitto interpersonale dovuto all’impegno eccessivo nell’attività; il paziente è sempre conscio delle sue azioni che avverte come “spinte” da una forza incontrollabile.
Si sviluppa contemporaneamente una modificazione dell’umore con elevati stati d’animo negativi.
Non infrequentemente, deve essere considerato il bisogno compulsivo di impegnarsi in questi comportamenti problematici per “sfuggire” a sentimenti o pensieri indesiderati.
– seguono perdite delle relazioni sociali e spesso del lavoro.
Lo scopo dello studio riportato – Online Behavioral Addictions: Longitudinal Network Analysis and Invariance Across Men and Women – è stato quello di esaminare se le differenti dipendenze comportamentali online presentavano interrelazioni e se erano presenti eventuali e potenziali diversità di genere tra maschi e femmine.
Il campione in studio, composto da 462 partecipanti adulti (28,5% donne, 69,5% uomini), ha completato questionari di autovalutazione in due differenti momenti temporali a distanza di un anno.
In primo luogo, le forti relazioni presenti tra i sintomi all’interno del singolo disturbo (intra-disturbo) hanno indicato che quelli valutati nella ricerca riflettono proprie specificità, suggerendo la necessità di riconoscere, in ciascun quadro clinico, una diagnosi singola e separata dalle altre al fine di facilitare la valutazione e l’intervento verso i diversi comportamenti di dipendenza.
Le differenze di genere osservate hanno riguardato maggiormente gli uomini per il gioco on line (gaming) mentre le donne presentavano un uso disregolato, disordinato dei social media.
I sintomi legati al gioco on line e all’uso di Internet avevano particolare influenza nella vita del paziente; seguivano poi quelli presenti nel gioco d’azzardo online (gambling on line) e infine quelli da uso dei social media.
Sono state osservate diversità longitudinali tra i sessi ovvero cambiamenti avvenuti nel corso del tempo; lo studio infatti presumeva che i soggetti si autovalutassero in 2 momenti diversi entro l’anno di osservazione (uno studio longitudinale prevede l’esame ripetuto degli stessi soggetti per rilevare i cambiamenti che possono verificarsi in un periodo di tempo) indicando una loro diversa vulnerabilità ai comportamenti problematici associati alle attività online.
In queste misurazioni temporali, la modificazione dell’umore associata all’uso sregolato, caotico di Internet e le disfunzionalità conseguenti al gaming erano considerevoli, aumentando così la probabilità di sviluppare, nel tempo, sintomi persistenti per l’uso di Internet.
Infine, va considerata la possibilità di tradurre il comportamento on line come informazione generale della salute del paziente, ovvero comprendere se i comportamenti on line problematici rilevano o prevedono disturbi come ansia, disturbo bipolare, disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) ed altri.
g. montefrancesco
Fonte
Daniel Zarate, Genevieve Dorman, Maria Prokofieva, Romana Morda, and Vasileios Stavropoulos, Online Behavioral Addictions: Longitudinal Network Analysis and Invariance Across Men and Women, Special Collection: Behavioral Addiction to Technology. Volume 4, Issue 2: Summer 2023. DOI: 10.1037/tmb0000105