Gambling (gioco d’azzardo patologico) tra impulsività e ragionevolezza
L’impulsività si pensa strettamente correlata ai comportamenti di dipendenza, come l’uso di droga o il gioco d’azzardo patologico (gambling) e svariati studi sperimentali dimostrano che le persone impulsive preferiscono immediate, piccole ricompense o addirittura negative ricompense a premi maggiori, ma posticipati.
Al fine di rivelare in persone normali gli stimoli che possono portare ad irrazionali decisionalità (e come i tratti della personalità si correlano ad essa) è stata condotto uno studio su normali studenti universitari, sani, senza storie di abuso di alcol o altre droghe e senza alcuna diagnosi di un qualche disturbo mentale. E’ stato per questo utilizzato la prova del gioco d’azzardo Iowa (Iowa gambling task, IGT), strumento sperimentale che valuta l’assunzione di rischio nelle decisioni, i segni somatici (le palpitazioni o la sudorazione) e può dare indicazioni di come il comportamento di una persona passi dal rischio a scelte più prudenti . La IGT è una prova di selezione nella quale ai partecipanti viene richiesto di scegliere una carta alla volta da quattro mazzi di carte. Ad ogni carta è associato un immaginario guadagno monetario o una perdita. I partecipanti sono invitati ad aumentare le loro vincite ovvero il rischio. Due dei quattro mazzi di carte (A e B), sono ad elevato rischio e quindi ad elevato guadagno mentre gli altri due mazzi (C e D) sono a basso rischio e basso guadagno. In situazioni di gioco d’azzardo, come la prova proposta, è stato osservato un effetto paradossale consistente nel rafforzamento di una decisione ad alto rischio anche dopo ripetute grosse perdite monetarie (se pure virtuali nell’esperimento). Come è noto, di norma, le persone normali (giudizievoli) riducono la selezione delle carte dal mazzo al elevato rischio (mazzo di carte B) con il procedere della prova.
Una’analisi dettagliata delle selezioni rivelava al contrario che qualcuno si ostinava a scegliere il mazzo B proprio quando il numero delle grosse perdite aumentava. Ed inaspettatamente, nell’osservazione della personalità, la riflessione cognitiva (conscia) era significatamente correlata alla persistenza nel ripetere le perdite. (Il persistere di scelte verso le carte ad alto rischio rappresenta l’impulsività e in alcuni casi può relazionarsi a danni cerebrali, malattie psichiatriche e abuso di sostanze) Si pensa di norma che la riflessione sia l’opposto dell’impulsività e che quest’ultima sia correlata a comportamenti a rischio.
La ragione per cui persone riflessive tendano a ripetere scelte rischiose non è ancora chiara per cui il concetto di riflessività dovrebbe essere riesaminato avendo una natura multi dimensionata. In linea generale è ipotizzabile che anche un deliberato pensiero logico talvolta può portare le persone a mantenere decisioni rischiose e così progressivamente indirizzarsi verso comportamenti di dipendenza come quello del gioco patologico (gambling). Una possibile spiegazione è che è lo stesso pensiero logico a portare talvolta a decisioni rischiose; ad esempio una persona può pensare che ad una certa quota di perdita (quando questa è troppo rilevante) la prudenza non sia più giustificata ovvero che una prudente selezione delle carte non può compensare una grande perdita e quindi vale la pena di rischiare ulteriormente. Nell’esperimento con le carte, inoltre, era già stato osservato che anche le persone con elevata istruzione in realtà poi avevano (paradossalmente) scelte impulsive e le scelte operate dopo una perdita erano sempre più impulsive. Ulteriori studi sono necessari per per comprendere la correlazione tra una impulsività inconscia ed una scelta giudiziosa (fatta con scienza e coscienza) e questi risultati suggeriscono che il divario tra la deliberazione esplicita, volontaria e l’implicita impulsività può condurre gli individui a cadere, tra le altre, nel gioco d’azzardo patologico.
PLOS one, Open Access, freely available online Yuji Takano et al., Big Losses Lead to Irrational Decision-Making in Gambling Situations: Relationship between Deliberation and Impulsivity, 2010,5,issue 2,e9368