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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Gambling; essere donna è un fattore protettivo.

Il gioco d’azzardo è ormai un comportamento comune nelle culture occidentali. Una recente indagine svolta in Gran Bretagna ha rilevato che il 73% della popolazione giovane adulta ha partecipato a qualche forma di gioco d’azzardo.

Per descrivere il gioco d’azzardo patologico si fa riferimento a diverse terminologie, tra le quali:
gioco d’azzardo compulsivo –  azzardopatialudopatia.

L’ampia letteratura scientifica a riguardo ha mostrato quali possono essere i fattori predittivi del comportamento patologico del gambler.
Nei giovani di età compresa tra i 15 ai 21 anni, sono stati evidenziati alcuni fattori predittivi:

  • difficoltà relazionali con la madre e i genitori in genere;
  • precoce uso di sostanze e abuso delle stesse;
  • genitori con storia di gioco patologico alle spalle;
  • comportamenti delinquenziali;
  • disagi psicologici;
  • scarso andamento scolastico;
  • personalità impulsiva.

Ma quali sono i fattori di rischio e i fattori di protezione che influenzano lo sviluppo del comportamento negli adolescenti?

Recentemente, la Community That Care ha realizzato un sondaggio longitudinale durato 10 anni, negli Stati Uniti e continuato poi in Australia, coinvolgendo circa 23.000 giovani tra i 14 e i 25 anni, per definire i fattori protettivi e di rischio nello sviluppo del comportamento patologico del gioco d’azzardo. Nella stessa ricerca, l’ 8,4% di maschi e il 2.0% di femmine sono stati classificati come giocatori problematici.

Per il sondaggio sono stati somministrati dei questionari in cui sono stati identificati quattro domini sociali dentro cui erano presenti 31 fattori predittivi: la comunità, la famiglia, la scuola e la cultura dei pari.

Secondo quanto è emerso, i fattori di rischio e di protezione sono stati significativamente rilevanti in tutti i domini tranne che in quello di comunità, ove entrambi i fattori sembrano non influenzare il fenomeno.
In particolare:
-nella famiglia, i conflitti di famiglia e le attitudini in famiglia a compiere comportamenti antisociali sono fattori di rischio, mentre le ricompense per comportamenti pro-sociali in famiglia sono un fattore protettivo;
– nella scuola, bassi successi scolastici e bassi comportamenti di partecipazione alla vita scolastica sono fattori di rischio
– nella cultura dei pari, comportamenti antisociali come la ribellione il bullismo, uso di sostanze tra gli amici sono fattori di rischio,
– credere in un ordine morale (religiosità) è un fattore di protezione.

Sostanzialmente, come si può notare, i fattori elencati non differiscono tra le varie forme di dipendenza e come tali sono sempre elencati; ogni fattore di protezione se, considerato singolarmente, può essere predittivo nei giovani di successivo comportamento a rischio. Tuttavia quando tutti questi fattori sono considerarti insieme (secondo l’analisi multi-fattoriale) solo due fattori sono emersi statisticamente significativi come protettivi: il genere femminile e la famiglia

Il genere femminile è l’unico fattore di protezione vero mentre le ricompense in famiglia per un coinvolgimento pro-sociale moderano il rischio di avere delle relazioni con giovani pericolosi. Dovrebbero esser fatti maggiori investimenti economici ed educativi sulle politiche di pubblica assistenza rivolte alla famiglia, ambito in grado di tamponare quelle particolari circostanze che promuovono i comportamenti a rischio.

E speriamo che sia femmina.

Dr. Aimone Pignattelli

Fonte

Johansson et al., Factors for problematic gambling. A critical literature review Journal of Gambling Studies, 25 (2009), pp. 6792 Scholes-BalogaK. E., et al., A prospective study of adolescent risk and protective factors for problem gambling among young adults. Journal of Adolescence 37 (2014) 215 – 224.