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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Esami tossicologici; CBD e THC

In risposta ad una email che chiedeva, tra le altre, perchè nelle analisi tossicologiche si “cerca” il THC e non il CBD.

L’interesse per cannabis ovvero per i principi attivi presenti, circa 70, riguarda il solo il THC perchè è l’unico, tra questi, ad avere attività psicotropa.
E’ chiaro che per questo motivo non vi è alcun interesse per tutti gli altri componenti perchè si pensa che non modifichino il comportamento e quindi non costituiscono “pericolosità”.
E’ questo componente, il THC, che viene ricercato nelle analisi urinarie o del capello.

Devo anche aggiungere che il CBD o cannabidiolo non determina gli stati “euforici” o benessere che invece offre il THC; è per tale ragione che viene fumata la marijuana ed è per tale ragione che il CBD non viene ricercato nelle analisi tossicologiche.

In realtà anche il CBD ha attività psicotropa.
E’ questo un termine mal utilizzato o che può dare una certa confusione perchè è associato, in modo quasi esclusivo, agli stati di alterazione mentale e comportamentale che vengono ricercati con la marijuana o in generale con tutte le sostanze d’abuso.
Ma gli ansiolitici, o gli antidepressivi o gli antipsicotici o qualsiasi altro farmaco utilizzato nei disagi mentali non ha attività psicotropa ? Devono proprio averla !!!
Ma noi associamo più spesso (ma non sempre) questo termine alle ragioni prima dette.

Il consumo di CBD nelle svariate forme in cui viene venduto è perché ha una combinazione unica di sicurezza  ed efficacia in un’ampia gamma di condizioni:

  • ansiolitico, antidepressivo, antipsicotico  nella schizofrenia, antiepilettico
  • neuroprotettivo e antinfiammatorio
  • nel trattamento dei tossicodipendenti
  • nel cancro
  • nei deficit cognitivi da THC.

    Quindi il termine psicotropo si adatta perfettamente anche il CBD….che però non “sballa“.

g. montefrancesco