Esami tossicologici; CBD e THC
In risposta ad una email che chiedeva, tra le altre, perchè nelle analisi tossicologiche si “cerca” il THC e non il CBD.
L’interesse per cannabis ovvero per i principi attivi presenti, circa 70, riguarda il solo il THC perchè è l’unico, tra questi, ad avere attività psicotropa.
E’ chiaro che per questo motivo non vi è alcun interesse per tutti gli altri componenti perchè si pensa che non modifichino il comportamento e quindi non costituiscono “pericolosità”.
E’ questo componente, il THC, che viene ricercato nelle analisi urinarie o del capello.
Devo anche aggiungere che il CBD o cannabidiolo non determina gli stati “euforici” o benessere che invece offre il THC; è per tale ragione che viene fumata la marijuana ed è per tale ragione che il CBD non viene ricercato nelle analisi tossicologiche.
In realtà anche il CBD ha attività psicotropa.
E’ questo un termine mal utilizzato o che può dare una certa confusione perchè è associato, in modo quasi esclusivo, agli stati di alterazione mentale e comportamentale che vengono ricercati con la marijuana o in generale con tutte le sostanze d’abuso.
Ma gli ansiolitici, o gli antidepressivi o gli antipsicotici o qualsiasi altro farmaco utilizzato nei disagi mentali non ha attività psicotropa ? Devono proprio averla !!!
Ma noi associamo più spesso (ma non sempre) questo termine alle ragioni prima dette.
Il consumo di CBD nelle svariate forme in cui viene venduto è perché ha una combinazione unica di sicurezza ed efficacia in un’ampia gamma di condizioni:
- ansiolitico, antidepressivo, antipsicotico nella schizofrenia, antiepilettico
- neuroprotettivo e antinfiammatorio
- nel trattamento dei tossicodipendenti
- nel cancro
- nei deficit cognitivi da THC.
Quindi il termine psicotropo si adatta perfettamente anche il CBD….che però non “sballa“.
g. montefrancesco