Effetti della cannabis sulla struttura cerebrale
Abstract da Neuropsychopharmacology (2014) 39, 2041-2048.
La tossicità dose-dipendente del THC, principale componente psicoattivo della cannabis, in regioni cerebrali ricche di recettori CB1 dei cannabinoidi è ben conosciuto grazie agli studi su animali. Tuttavia, la ricerca sugli esseri umani non mostra risultati comuni a tutti gli studi riguardanti le regioni del cervello colpite dalla esposizione a lungo termine alla cannabis.
Nello studio che riportiamo, si indaga (con morfometria voxel-based) sui cambiamenti nelle quantità di sostanza grigia in un gruppo di fumatori di cannabis regolari in confronto ad gruppo di fumatori occasionali. Vengono fornite le prove che l’uso regolare di cannabis è associato ad una riduzione del volume (della densità) della materia grigia nella corteccia temporale mediale, polo temporale, giro para-ippocampale, insula e corteccia orbitofrontale. (Queste regioni del cervello sono ricche di recettori CB1 dei cannabinoidi e sono funzionalmente legate al trattamento motivazionale, emotivo e affettivo).
Inoltre, tali variazioni sono correlate alla frequenza del consumo di cannabis nei 3 mesi prima dell’inclusione dello studio.
L’età di esordio del consumo di droga influenza anche la grandezza di queste variazioni. La significativa riduzione di materia grigia del cervello potrebbe derivare o dal consumo pesante indipendentemente dalla età di insorgenza o da un uso ricreativo di cannabis avviato ad un età adolescenziale.
Contrariamente, il maggior volume di materia grigia rilevato nel cervelletto di fumatori regolari pare non avere alcuna correlazione con il consumo mensile di cannabis e, secondo lo studio, potrebbe essere correlato alla sviluppo di processi che avvengono in adolescenza. Si ipotizza che l’uso cronico di cannabis aumenti il rischio di sviluppare psicosi e disturbi psicotici come la schizofrenia. Secondo alcune sperimentazioni variabili ambientali e genetiche sembrano mediare questo effetto. Molte evidenze suggeriscono che la utilizzare ripetuta della cannabis durante l’adolescenza A? legata ad un aumentato rischio di sviluppare successivamente sintomi psicotici. Questo potrebbe verificarsi in parte perché la cannabis, secondo modelli animali, compromette la normale maturazione del sistema endocannabinoide tale che le ordinarie connessioni di reti specifiche del cervello adulto (in particolare circuiti dell’ippocampo-correlati) avrebbero il disegno simile a quello osservabile nei pazienti affetti da schizofrenia.
Montefrancesco
Fonte Giovanni Battistella et al., Long-Term Effects of Cannabis on Brain Structure, Neuropsychopharmacology (2014) 39, 2041-2048.