Gli editoriali

a cura del prof. Montefrancesco

La felicità sessuale

Ho pubblicato nelle news di oggi una notizia relativa ad una ricerca su come ottenere una vita sessuale felice. Evidentemente non devo sforzarmi ad ammettere che l’ambito sessuale interessa tutti o quasi tutti (non so in verità questi ultimi chi siano) e che ugualmente possono esserci problemi intorno. Anzi ve ne sono di più di quanto pensassi e l’occasione di dover costruire un sito sulle questioni del sesso (www.sessoinsostanza.it) mi ha edotto e sorpreso in un campo che pensavo complicato ma non complicatissimo come lo è in realtà. Non vi dico inoltre quanto è difficile ragionare sull’incolmabile diversità nel sesso e nel capire l’amore tra uomini e donne ! In ogni caso, se discutere delle droghe è stato impegnativo, ma per me possibile e con bellissime acrobazie farmacologiche, riuscire ad interessare il web sulle questioni sessuali è difficilissimo se non impossibile. Internet è stracolmo di umori sessuali ed erotici.
Alla fine tutto è sesso; il sesso accompagna ogni manifestazione dell’umano. Il sesso ottimizza le vendite commerciali e trovare forme di vendita staccate dall’appiccicato erotico non è comune. La vendita di un auto di marca in cui il maschio in azione era osservato da una donna di incerta età, affascinate, ma con i capelli bianchi è stata una sorpresa. Però sempre roba mischiata tra i genitali e una macchina. Quindi non si scappa. Ma se non si scappa allora sopravviene l’urgenza di esserci nell’affare e la necessità di partecipare non sono per esigenze amorose, di coppia o fisiologiche, ma soprattutto per dire agli altri che si esiste, che si è presenti. Tutto si trasforma in un maledetto gioco, una gara competitiva a forte pressione psicologica, dove alla fine non si conquista né si acquista la felicità sessuale ma l’oggetto (in questo caso è una felice vita sessuale) che pare confermare e testimoniare la nostra esistenza. L’articolo pubblicato allora (per quanto i risultati avevano fatto vedere) mi sembrava rievocasse una sorta di ginnica palestra dove l’impegno, il lavoro ed una continua attenzione potevano regalarci i frutti del giardino dell’amore.
Secondo quanto dice una mia amica, la sessualità è invece mistero e la maggior parte delle persone non ha una vita sessuale soddisfacente perché difficile abbandonarsi e, soprattutto, aggiungeva che  scopare  – pur con i benefici effetti prodotti dalla pratica –  non è la vita sessuale ovvero la completezza dell’eros. Allora e al contrario, come si può ridurre l’eros ad una pratica, ad un fatto semplice e comprensibile con un valore socialmente apprezzato e visibile. In sostanza se il problema non è la vita sessuale e il suo mistero quale il modo più efficace per avere questo sesso, anche ridotto a semplice materialità, socialmente presentabile come una lavatrice, una macchina o un salotto sempre scontato ? Attualmente si può impastare e avere tutto, magicamente: con internet, la grande farmacologia, le droghe, gli afrodisiaci naturali, gli esperti sessuali, i chirurghi dei genitali e la morale comune. Con questi elementi messi assieme si può esaudire ogni desiderio. Il principale danno di questi potentissimi elementi e soprattutto delle sostanze è che consentono di saltare la relazione che esiste tra le nostre profonde diversità e le scelte che dovrebbero essere individualmente più tagliate a tali diversità. E’ come dire che intermediano le funzioni ma impediscono spesso di pensare al perché e ci rendono, in un certo senso, tutti uguali. Così possiamo escludere le difficoltà dell’intimo abbandono, la conoscenza di sè stessi, l’empatia, la ragione delle scelte, i cambiamenti e le mille ragioni di una vita ragionata.
Forse quest’ultimi ci possono aiutare a scopare meglio.

g. montefrancesco