Il virus dell’epatite C può essere trasmesso, sniffando
Nella maggior parte dei casi il virus di epatite C (HCV) viene trasmesso attraverso il contatto diretto con sangue infetto, solitamente attraverso lo scambio di siringhe o di altri strumenti per iniettarsi le sostanze d’abuso (questo almeno nella tossicodipendenza). Pur tuttavia, fino al 20 % per cento delle infezioni la modalità di trasmissione è sconosciuta. I ricercatori hanno suggerito che, per alcuni di questi casi, l’HCV possa essere trasmesso attraverso il naso con l’uso degli strumenti contaminati per “sniffare”(parafrenalia) le droghe,. Per verificare questa ipotesi, sono stati analizzati campioni di muco intranasale proveniente da 38 tossicodipendenti con l’infezione epatica da HCV cronica e attiva; hanno, inoltre, chiesto ai partecipanti di “sniffare” aria attraverso una “cannuccia”ad imitazione del loro normale comportamento quanto assumono le droghe per determinare, in questo modo, se gli strumenti erano stati contaminati. Le cannucce infine erano analizzate per rilevare la presenza di sangue e/o del virus. Nel 74 per cento dei campioni di muco e nell’8 per cento delle cannucce usate per sniffare vi era la presenza di sangue; in più, hanno rilevato il virus HCV nel 13 per cento dei campioni di muco e nel 5 per cento delle cannucce. I partecipanti presentavano un elevato grado di infiammazione nasale ed altri problemi nasali, compreso (sanguinamento) emorragie nasali e danneggiamento della parte interna del naso da uso di droga e ciò ovviamente contribuisce al passaggio di sangue e di HCV dal naso. Questi risultati forniscono prova all’ipotesi che il virus dell’epatite C (HCV) può essere trasmesso con uso in comune di “strumenti” contaminati. montefrancesco