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dott. Giuseppe Montefrancesco

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A che punto con i vaccini antidroga

In questa intervista prodotta da NIDA (National Institute on Drug Abuse – USA), il Dr. Thomas Kosten e Jay H. Waggoner del Dipartimento Menninger di Psichiatria e Scienze Comportamentali al Baylor College of Medicine di Houston,Texas, discutono dello stato attuale dei vaccini anti-droghe e del loro utilizzo. NIDA Qual è l’idea alla base dei vaccini antidroga? Dr. Kosten L’approccio alla base di un vaccino antidroga è lo stesso che viene utilizzato per qualsiasi altro tipo di vaccino contro un virus o un battere patogeno: nell’individuo viene iniettato un antigene, un agente che stimola la produzione di anticorpi. Il vaccino funziona grazie all’utilizzo di un carrier ovvero la proteina del colera o del tetano inattivate ed associate alla molecola di una droga; tale combinazione dà origine a una molecola che raggiunge una massa tale da stimolare la produzione di anticorpi (il sistema immunitario non verrebbe stimolato da molecole troppo piccole). Gli anticorpi possono così intercettare e colpire anche la droga per cui, se l’individuo assume successivamente la sostanza verso la quale è stato vaccinato, questi anticorpi impediscono di entrare nel cervello o di andare in altri organi. La persona non ottiene “ lo sballo” che normalmente provoca la sostanza ed è protetta da altri effetti nocivi della sostanza stessa. NIDA Cosa succede alla droga dopo che l’anticorpo si lega ad essa? Dr. Kosten Dipende dal tipo di droga. Nel caso della cocaina, la presenza di un enzima normalmente presente nel sangue del nostro organismo chiamato colinesterasi (o CPK che “spezza” la molecola della cocaina nel torrente circolatorio) aumenta l’efficacia del vaccino perché, oltre alla sua azione di metabolizzazione della sostanza, permette agli anticorpi di legarsi ad una maggiore quantità di droga. Per altre sostanze d’abuso, quali la metamfetamina e la nicotina, che vengono metabolizzate nel fegato, l’efficacia del vaccino è notevolmente ridotta; la ragione è che il complesso “droga-anticorpo” ha bisogno di più tempo per raggiungere il fegato e qui agire. Al contrario, nei confronti della cocaina, la cui metabolizzazione avviene nel sangue e quindi in un “luogo” facile, l’efficacia del vaccino è aumentata dall’intervento proprio della CPK. NIDA E’ sufficiente una sola somministrazione del vaccino? Dr. Kosten No, non è sufficiente, sono richiesti ulteriori richiami. Perché un vaccino antidroga sia efficace, è necessario che la risposta anticorpale sia notevolmente superiore a quella prodotta per esempio da un vaccino antivirale. I vaccini su cui stiamo studiando devono sviluppare una produzione di anticorpi da 100 a 1000 volte maggiore di quella prodotta contro le malattie infettive; ciò perché gli anticorpi con il tempo tendono a diminuire e non sono più presenti dopo circa 9-12 mesi dalla prima vaccinazione. E’ stato visto che a distanza di 2 o 3 mesi dalla iniziale vaccinazione il livello degli anticorpi è ancora molto alto, ma è necessario un successivo richiamo per mantenere questa concentrazione per altri pochi mesi (2-3mesi). Ogni richiamo tende a mantenere tali livelli, ma certamente non durerà per anni e i livelli scenderanno progressivamente nel tempo sino a non essere rintracciabili dopo circa 9 mesi-1 anno. NIDA Quali sono i potenziali rischi del vaccino antidroga? Dr. Kosten Il rischio principale è che l’individuo tenda a utilizzare una quantità elevata di droga per tentare di superare il vaccino. Gli anticorpi agiscono come una spugna che mantiene la droga nel flusso sanguigno e gli impedisce di entrare rapidamente nel cervello provocando l’euforia che l’utente cerca. Ma il problema è che “ la spugna”, quando è troppo piena perde i suoi legami e la sostanza d’abuso, ad alte dosi, in parte è libera dagli anticorpi; anche se lentamente ed anche se la persona può non sentire l’euforia in ogni caso la sostanza può produrre effetti pericolosi. Nel caso di sostante stimolanti, per esempio, questi possono includere ansia, paranoia, o anche eventi cardiovascolari. Infatti, gli effetti tossici possono peggiorare perché gli organi sono esposti a una maggiore quantità di droga. Questo significa che dobbiamo pensare molto attentamente agli imprevisti e alle conseguenze negative dei vaccini e di utilizzarli solo in persone che sono determinate a rimanere astinenti. NIDA Può il vaccino stesso avere controindicazioni? Dr. Kosten Abbiamo utilizzato questi vaccini dal 1996, con pochi eventi avversi e con nessun evento avverso grave. I vaccini antidroga sono stati testati per oltre 50 anni e sono stati dati a milioni di persone. NIDA Esiste un vaccino approvato per uso clinico in commercio? Dr. Kosten Tutti i vaccini antidroga sono ancora in fase di studio o in differenti fasi di trials clinici e non sono ancora disponibili per l’uso terapeutico al di fuori della ricerca. Tuttavia, la ricerca sui vaccini antidroga è molto attiva ed è per me una grande soddisfazione, dopo 20 anni di lavoro in questo campo, vedere l’entusiasmo che essa genera. NIDA Quali sono gli studi clinici più recenti? Dr. Kosten Abbiamo completato un piccolo studio clinico e abbiamo visto che coloro che erano stati vaccinati usavano cocaina in quantità minore rispetto a coloro che non avevano ricevuto il vaccino. Inoltre, negli individui con un titolo anticorpale maggiore di 40 microgrammi per millilitro nel sangue, in un terzo di loro, la riduzione del consumo di cocaina era sensibile. Abbiamo ripetuto lo studio a livello nazionale in 6 centri , utilizzando un vaccino leggermente riformulato, e abbiamo scoperto che quasi i due terzi dei pazienti raggiungevano livelli di anticorpi più alti rispetto al vaccino usato nello studio precedente. In questo caso, i pazienti utilizzavano tutti cocaina. Tra di loro, alcuni hanno aumentato le dosi di cocaina per superare il blocco prodotto dal vaccino. Altri, coloro che presentavano livelli anticorpali tra i più alti, sono rimasti astinenti per più di 2 settimane e questo rispetto a quelli con titolo anticorpale più basso o a coloro trattati con placebo. Lo studio ha anche confermato l’importanza di selezionare individui con forte motivazione a smettere l’uso della cocaina. NIDA Quali sono i progetti futuri? Dr. Kosten Siamo entusiasti dei vaccini anti-cocaina di seconda generazione che abbiamo sviluppato. Questi vaccini hanno un adiuvante, una proteina o una molecola lipidica che aumenta sensibilmente la produzione di anticorpi dopo la vaccinazione. Con questi adiuvanti, possiamo stimolare livelli elevati di anticorpi negli individui consumatori. Abbiamo adiuvanti non solo per i vaccini della nicotina, ma anche per quanto riguarda la cocaina e le metamfetamine . Vogliamo anche rendere più attivo l’enzima colinesterasi per renderlo più efficace nei confronti della cocaina. I nostri collaboratori hanno sviluppato enzimi da batteri che hanno aumentato da 1.000 a 10.000 volte l’attività della colinesterasi nell’organismo dell’uomo. Abbiamo scoperto che anche un vaccino mal funzionante in combinazione con questi enzimi ad alta attività blocca completamente gli effetti della cocaina. Queste nuove idee , possono aumentare l’efficacia dei vaccini e nel caso della cocaina potrebbero garantire un blocco prolungato nel tempo dell’azione della droga . E in Italia ? Le ultime notizie pubbliche sulla sperimentazione dei vaccino anti-cocaina in Italia risalgono al 2011. Sembra che la sperimentazione non sia mai partita, la Casa Farmaceutica produttrice del vaccino, dopo averlo sperimentato negli USA aveva contattato Italia e Spagna per avviare la ricerca che sarebbe stata in fase IIb (in questa fase vengono selezionati utenti consumatori di cocaina ), cioè su 2 gruppi di persone, uno trattato con il vaccino, l’altro con il placebo. L’ok dei comitati etici era stato dato, poi lo stop, proprio da parte della multinazionale che produce il vaccino, ha fermato tutto. La sospensione sembra sia dovuta al fatto che sono stati ritenuti insoddisfacenti i risultati della sperimentazione in America. Vedremo alla luce delle ultime scoperte che cosa succederà.