Betel

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Fig 1 seme o noce della palma
Fig 2 betel o bocconcino da masticare

La noce di betel

La noce di betel è il seme della palma di Betel (più precisamente, palma Areca o Areca catechu) (fig 1).
Questa pianta originaria dell’India e della Malesia ed è coltivata anche al di fuori di queste zone di origine; cresce in Asia, nel Pacifico tropicale e in alcune zone dell’Africa orientale.

Il betel

Il betel è una specie di bocconcino da masticare  dal quale vengono lentamente rilasciati gli alcaloidi.
Questo bocconcino (o bolo dei consumatori) è composto da sottili fette della noce, spolverate di calce e avvolte in foglie di pepe di betel (fig 2).
L’idrossido di calce è aggiunto per consentire una migliore “estrazione” degli alcaloidi durante la masticazione del bolo; lo stesso fanno i consumatori di foglie di coca…(ndr).
Per aromatizzare il bolo vengono aggiunte delle spezie come il cardamomo o la noce moscata.
Si mastica il betel dopo un pranzo per le sue qualità digestive, per profumare l’alito e per usi sociali e rituali.
Il blando effetto narcotico, il sapore aromatico piccante, è dato dalla foglie di pepe con intorpidimento della lingua e secchezza delle fauci. Coloro i quali masticano il betel quid – assieme all’idrossido di calce – hanno la bocca e i denti di un colore rossastro diffuso o marrone per gli abbondanti tannini della calce, come l’ac. gallico. Anche la saliva si tinge di rosse e viene spiacevolmente sputata producendo tante macchie rosse brillanti ovunque cada.

Il betel è la quarta sostanza psicoattiva più auto-somministrata al mondo dopo la caffeina, l’alcol e il tabacco ed è quella più comunemente usata in Asia. Si stima che oltre 600 milioni di persone utilizzino il betel quid in tutto il mondo

Dal seme vengono estratti, (vengono rilasciati) 4 alcaloidi che determinano gli effetti ricercati del betel, e sono:
– l’arecolina, è il principale alcaloide (per i suoi effetti ricorda la pilocarpina).
Possiede proprietà parasimpaticomimetiche perché è un agonista non selettivo dei recettori muscarinici e nicotinici dell’acetilcolina con effetti di stimolazione di entrambi. Agisce anche come inibitore recettoriale competitivo del GABA (ac. gamma amino butirrrico) e del suo reuptake. Presenta attività antielmintica ma è poco usata per la potente proprietà di stimolazione eccitatoria del sistema nervoso centrale; a forti dosi può determinare paralisi.
– l’arecaidina possiede gli stessi effetti dell’arecolina
– la guvacolina (o nor-arecolina) possiede gli stessi effetti colinomimetici della arecolina ma con una potenza 15 volte inferiore.
– la guvacina é un alcaloide piridinico; sperimentalmente appare come un inibitore specifico del reuptake del GABA con una affinità non significativa per i recettori gabaergici.

Quindi, complessivamente i 4 alcaloidi presenti nel betel agiscono:
– con effetti colinomimetici per azione di stimolo sui recettori muscarini e nicotinici dell’acetilcolina,
– assieme con effetti stimolanti o euforizzanti per azione inibitoria sul sistema Gabaergico, inibitori recettoriali competitivi del GABA (l’acido gamma-aminobutirrico) e del suo reuptake (riassorbimento); per questa ultima ragione si spiega anche la resistenza da parte dei consumatori alle benzodiazepine e l’induzione a stati epilettici.
Gli effetti ricercati e collaterali sono quindi ampi e numerosi.

Modalità d’uso

Vi sono molti modi di preparare il betel, tipicamente:
betel quid; come questo termine viene indicato il piccolo bolo di betel (il bocconcino), come prima detto, che viene masticato o tenuto in bocca
bete nut; la noce si può triturare ed unire a tabacco per fare sigarette, il tutto avvolto in foglie di pepe betel, che poi vengono fumate.
Quando si aggiunge il tabacco, la combinazione si chiama gutka (ad aumentare ulteriormente gli effetti nicotinici); senza tabacco, si chiama pan masala.

Effetti ricercati

Con il betel si possono ottenere effetti stimolanti e rilassanti. Una immediata sensazione di caldo che parte dal basso e poi pervade tutto il corpo.
Benessere, rilassamento, energia, forza per cui non si sente la fatica e la stanchezza. Genericamente si può dire che gli effetti complessivi ricordano quelli delle amfetamine se pure con minore potenza ma con il contributo di un’azione antiGabaergica che aumenta gli effetti l’eccitazione e l’euforia

Effetti collaterali

Anestetici accumuli di tartaro con scollamento dei denti che presentano un colore nerastro, al pari di tutta la bocca.
Soprattutto possono sopravvenire tumori del cavo orale.
Le catechine e i tannini presenti nella pianta e nella calce causano atrofia epiteliale della mucosa orale e accumulo di collagene che non può essere distrutto dalle collagenasi. Si possono presentare atipie cellulari e non è rara l’insorgenza di carcinoma a cellule squamose.
L’uso cronico pare possa portare a sviluppo di tolleranza ed anche di dipendenza.

Alcuni effetti complessivi e schematici del betel
ovvero della arecolina e degli altri alcaloidi.

Sistema nervoso 
euforia, benessere, eccitazione per inibizione Gabaergica, aumento della temperatura  stimolazione del Sist. Nerv. Parasimpatico sudorazione, arrossamento, salivazione, palpitazioni, aumentata attenzione, effetti anticefalgici, inibizione della NO sintasi e ossido nitrico(vasodilatatore), neurotossicità soppressione dei mecc. antiossidativi
Sistema cardiovascolare
tachicardia e ipertensione sistolica risposte centrali simpatiche riduzione della press diastolica effetti colinergici periferici spasmo coronarico effetto parasimpatico aumentato rischio di CAD aterogenesi e spasmo coronarico rischio aterogenetico effetti metabolismo epatico sulle HDL e LDL
Sistema respiratorio
aggravamento dell’asma per broncospasmo
Sistema gastrointestinale
aumento colesterolo, trigliceridi,sindrome metabolica, diabete tipo II epatotossicità effetti lassativi e scialogoghi riduzione della massa corporea (BMI) e dimagrimento
Sistema endocrino e riproduttivo
effetti acuti: ipertiroidismo effetti cronici: ipotiroidismo iperplasia prostatica infertilità

Tossicità acuta

In caso il betel venga assunto in quantità elevate possono sopravvenire segni di tossicità acuta:
– tachicardia, palpitazioni, ipotensione, oppressione toracica o persino infarto miocardico
– dispnea , tachipnea – nausea, vomito, vertigini, coliche addominali
– coma in casi gravi.
Nella maggior parte dei casi gli effetti sono transitori e i pazienti hanno un rapido recupero.

Fonti 

– Goodman & Gilman, Le basi farmacologiche della terapia. –
Nida, Betel Quid, febbraio 2018
– Journal of American Medical Association. –
– Chien-Hung Lee et al., Association of DSM-5 Betel-Quid Use Disorder With Oral Potentially Malignant Disorder in 6 Betel-Quid Endemic Asian Populations, JAMA Psychiatry, online February 7, 2018. doi:10.1001/jamapsychiatry.2017.4307
– Giri, S.,Idle, J.R.,Chen, C., et al. A metabolomic approach to the metabolism of the areca nut alkaloids arecoline and arecaidine in the mouse. Chemical Research in Toxicology 19(6), 818- 827 (2006). – https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/Guvacine
– Apurva Garg et al., A review of the systemic adverse effects of areca nut or betel nut, Indian J Med Paediatr Oncol., 2014 Jan-Mar; 35(1): 3–9. doi: 10.4103/0971-5851.133702
– Wen-Yuan Lin Tai-Yuan Chiu Long-Teng Lee Cheng-Chieh Lin Chih-Yang HuangKuo-Chin Huang, Betel nut chewing is associated with increased risk of cardiovascular disease and all-cause mortality in Taiwanese men, The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 87, Issue 5, 1 May 2008, Pages 1204–1211, https://doi.org/10.1093/ajcn/87.5.1204

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