Doping
Con il termine doping ci si riferisce all’assunzione di sostanze non consentite, farmacologiche o fisiologiche in quantità anomala, per incrementare le prestazioni dell’organismo.
Quanto è diffuso il doping?
Usato fino a pochi decenni fa soltanto dagli atleti professionisti, il doping si è largamente diffuso oggi tra chi pratica sport a livello amatoriale e tra i frequentatori delle palestre. Il fenomeno doping, quindi, costituisce nella nostra società un grande problema di salute pubblica.
L’utilizzo di sostanze dopanti può creare dipendenza?
Numerosi studi hanno chiarito come si possa manifestare una vera e propria dipendenza dal doping. In particolare alcune sostanze, come gli steroidi anabolizzanti, hanno dimostrato di esercitare numerose azioni sul cervello.
Come ci si procurano le sostanze dopanti?
Attualmente Internet rende accessibile a tutti le sostanze dopanti. Esiste, inoltre, un vero e proprio fenomeno di spaccio, perché molte organizzazioni criminali considerano il mercato nero dei prodotti dopanti una lucrosa fonte di guadagno.
La parola “doping”
La prima definizione ufficiale di doping adottata dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO) risale al 1963 e recita : “il doping è la somministrazione ad un soggetto sano o l’utilizzazione fatta dal soggetto stesso, con qualsiasi altro mezzo, di una sostanza estranea al suo organismo. E questo con il solo scopo di aumentare artificialmente ed in maniera sleale la prestazione del soggetto in occasione della sua partecipazione ad una competizione.”
Secondo la legislazione italiana vigente (Legge n. 376 del 18/12/2000) “costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”.
L’origine della termine doping rimane tuttora controversa. Secondo alcuni deriva da un’usanza di popolazioni africane come i Cafri, i quali nel loro idioma definivano “dop” una bevanda eccitante assunta durante cerimonie sciamaniche. La parola doop indicava una mistura con effetti stimolanti utilizzata nel XVII secolo dai pionieri olandesi impegnati nella costruzione della Nuova Amsterdam, l’attuale Manhattan. Il verbo inglese to dope si diffonde agli inizi del secolo scorso, con il significato di “drogare” nel senso che gli si attribuisce nel mondo delle corse dei cavalli, ai quali, in quel periodo, veniva somministrata una miscela di oppio e tabacco.
Doparsi è un reato?
La normativa vigente in Italia (legge n.376/2000) considera reato la detenzione e l’assunzione di sostanze dopanti.