Nitriti (poppers, snappers) – Inalanti

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Nitriti

I nitriti alchilici volatili, sono spesso considerati una classe speciale di inalanti e comprendono:

  • nitrito di amile,
  • nitrito di butile,
  • nitrito di isobutile,
  • nitrito di isopropile

Essi sono noti come “poppers” o “snappers” (popper è il tipico rumore prodotto dall’apertura delle ampolle di vetro contenenti la sostanza).
Il loro uso è iniziato negli anni ’60 (il nitrito di amile era utilizzato nei pazienti che soffrivano di angina pectoris) poi è continuato, venduti in piccole bottiglie, sotto forma di incensi liquidi o profumi per la casa (il nitrito di butile) o detergenti per il cuoio o sotto forma generica di “aroma liquido”.
Si presentano come un liquido giallo, volatile e infiammabile.
Il loro odore è assolutamente caratteristico, dolce e nauseante, talvolta descritto come simile al profumo di calzini vecchi o anche di frutta.

Se gli inalanti in genere sono utilizzati per alterare l’umore, tutti i nitriti volatili sono utilizzati a scopo voluttuario per aumentare l’orgasmo e le prestazioni sessuali, soprattutto da parte degli omosessuali maschi, perché consentono di rilassare la muscolatura liscia in vari distretti.

I nitriti alchilici sono usati nelle discoteche, nei club privé e in alcuni paesi sono venduti in sexy shop o anche in “grandi magazzini”.
Il popper viene frequentemente utilizzato nelle coppie gay in quanto determina una maggiore rilassatezza dello sfintere anale.
In generale, l’utilizzo dei nitriti è associato in letteratura a comportamenti sessuali a rischio (sessualità promiscua, rapporti sessuali non protetti) e conseguentemente ad un elevato rischio di contrarre il virus dell’HIV . Può essere presente anche un poliabuso, in questo caso l’utilizzo ad esempio di amfetamine e alcol durante l’attività sessuale, od anche di altre droghe, portano ad una disinibizione del comportamento sessuale con conseguente messa in pericolo della propria salute fisica

Meccanismo d’azione dei nitriti

I nitriti agiscono principalmente come vasodilatatori e rilassanti muscolari, ma la loro azione si ripercuote anche a livello del sistema nervoso centrale.

Essi sono in grado di aumentare la concentrazione di ossido d’azoto (NO, un radicale libero) nella cellula muscolare liscia (è questo composto un efficace attivatore della guanilato-ciclasi che induce un aumento della sintesi di guanosinmonofosfato ciclico o cGMP); come effetto finale si ha la dilatazione dei vasi o la mancanza di contrazione muscolare anche in altri distretti (per defosforilazione delle catene leggere di miosina che impedisce l’interazione actina-miosina, ovvero si ha il rilasciamento della muscolatura liscia).
In un certo senso è lo stesso meccanismo del sildenafil (Viagra) se pure questo farmaco agisce inibendo la 5 fosfodiesterasi cui segue un aumento del guanosinmonofosfato ciclico o cGMP; questo comporta il rilasciamento della muscolatura liscia non vascolare dei corpi cavernosi che consente un maggior afflusso di sangue e quindi l’erezione.

Molto spesso, sempre per le finalità sessuali descritte, i nitriti vengono assunti assieme al sildenafil (Viagra) con cui interagiscono (sono entrambi farmaci che vasodilatano) causando un brusco calo pressorio.

Il monossido d’azoto (NO) agisce anche nel SNC; in particolare la possibilità che i nitrati possano indurre abuso sembra legata all’azione dell’NO, coinvolto in diversi fenomeni a livello del sistema nervoso centrale, attraverso il potenziamento dell’attività del glutammato per attivazione dei recettori NMDA (N-metil-D-aspartato).

Effetti collaterali e rischi

I nitriti inalati dilatano i vasi sanguigni, aumentano la frequenza cardiaca e producono una sensazione di surriscaldamento e di eccitazione che può durare per diversi minuti.
Essi possono quindi procurare spiacevoli effetti collaterali come:
• ipotensione posturale
• arrossamento
• vampate
• capogiri
• tachicardia (palpitazioni)
• mal di testa

Il rischio più importante che può seguire l’uso cronico di nitriti è la depressione del sistema immunitario, sia umorale che cellulo-mediata, compromettendo i meccanismi che combattono le malattie infettive.
Tra l’altro, dato che queste sostanze si associano a pratiche sessuali promiscue aumentano notevolmente la possibilità di contrarre e diffondere malattie infettive come HIV/AIDS ed epatiti.
Ci sono state anche segnalazioni di perdita della vista o ridotta acuità visiva derivante dall’utilizzo del popper*.

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Il New England Journal of Medicine, ha riportato le osservazioni di alcuni oculisti francesi relative a danni oculari dopo inalazione di una sostanza d’abuso, il popper.
I 4 casi giunti alla loro osservazione, dal gennaio 2010, a distanza di pochi mesi la’uno dall’altro, lamentavano una riduzione della vista che si protraeva da diverso tempo.
In un caso si trattava di una donna che presentava da circa 11 giorni una ridotta visione bilateralmente e punti luminosi al centro dell’occhio; questi erano compatibili con un danno al segmento esterno dei fotorecettori della fovea, testimoniati dallesame del fondo foveale e da un esame tomografico ad alta risoluzione.
Gli altri 3 pazienti presentavano ugualmente riduzione della vista e fosfeni centrali. La risoluzione dei sintomi avvenne dopo diverse settimane.
Tutti e quattro i casi riferivano che i disturbi oculari erano sopraggiunti dopo aver consumato poppers; tra questi, uno, aveva già altre volte inalato la sostanza ma senza successivi danni. Nei contenitori consegnati dai pazienti era stata identificata la presenza del nitrito di isopropile con gas cromatografia-spettrometria di massa.
Seppure la perdita della capacità visiva è un evento raro a seguito dell’uso di poppers è anche vero, cosi come riportato dagli Autori, che i fosfeni centrali vengono più spesso riportati nei forum su Internet, segno che molte persone, forse, utilizzano tale sostanza od anche che i prodotti presenti nel mercato sono molto più potenti.

Le ragioni dei danni oculari secondo gli Autori non sono chiare; presumibilmente sono da riferire all’attività del monossido d’azoto (NO), sostanza che determina gli effetti dei nitriti e probabilmente rilasciata in quantità molto levate. Gli Autori spiegano che il monossido d’azoto modula il metabolismo e la funzione dei fotorecettori ma che è anche un potente vasodilatatore; forse questa azione può aver alterato la pressione di perfusione oculare determinando il danno retinico anche se i fotorecettori sono, di norma, resistenti ai rapidi, brevi sbalzi pressori.
In conclusione, vanno avvertiti i consumatori, come gli oculisti, di fronte a perdite di vista bilaterali e fosfeni centrali.
Forse è dovuto al poppers.

Fonte
Poppers-Associated Retinal Toxicity N. Engl. J. Med. 2010; 363:1583-1585, October 14, 2010. Catherine Vignal-Clermont, M.D. Fondation Ophtalmologique Adolphe de Rothschild, Paris, France Isabelle Audo, M.D., Ph.D. Jos-Alain Sahel, M.D. Michel Paques, M.D., Ph.D. Quinze-Vingts Hospital, Paris, France

(McCarty-Caplan, Jantz & Swartz, 2013)

McCarty-Caplan, D., Jantz, I., & Swartz, J. (2014). MSM and drug use: A latent class analysis of drug use and related sexual risk behaviors. AIDS and Behavior, 18(7), 1339–1351. https://doi.org/10.1007/s10461-013-0622-x