Dipendenti di tutto il mondo unitevi
C’è una dipendenza lecita ed una illecita. L’argomento mi ha da sempre affascinato. In cosa si distingue la dipendenza lecita, poichè si suppone “giusta”, dall’indipendenza illecita, che si suppone “ingiusta” e “dannosa” ? Senza scomodare i giuristi possiamo arrivare a comprendere come la dipendenza giusta è quella che preserva gli equilibri strutturali esistenti. Viceversa, la dipendenza ingiusta, e quindi illecita, è quella che intacca o, per meglio dire, palesa alcune falle della struttura intera.
Pertanto possiamo dire che è dipendenza illecita quella che il sistema definisce non funzionale alla sua sopravvivenza, pur venendo da esso, e parallelamente che è dipendenza lecita quella che il sistema riconosce istituzionalmente come funzionale a tale finalità ultima.
I sistemi sono effetti spontanei di un agire spesso pianificato. La cosa interessante è che quando emerge un problema, un errore, un dramma, chi pianifica tende a dichiarare l’estraneità di tutto ciò dal “sistema” ovvero dalla pianificazione. Parliamo quindi di effetti indesiderati, come nei bugiardini.
Il problema è che qui l’unico bugiardino è l’intelletto di chi, illudendosi di aver ben pianificato, non sa riconoscere il ruolo terapeutico e maieutico (educativo si potrebbe dire) della realtà.
Citiamo qualche dipendenza lecita: il lavoro dipendente, l’assunzione di zuccheri, il consumo d’alcol e tabacco, la shopping addiction, la religione, la television addiction, la dipendenza dal sistema monetario internazionale.
Dr. Francesco Sanna