Commissione Affari Interni del Regno Unito: Rompere il ciclo
Il Comitato degli Affari Interni del Regno Unito ha pubblicato oggi il primo rapporto sulle droghe in un decennio, richiedendo una Commissione Reale sul tema, dopo un’indagine accurata durata un anno e l’esame di tutti gli ambiti della politica farmaceutica britannica. Il titolo della relazione, “Rompere il ciclo“, esplicita la sua finalità: evidenziare la necessità di interrompere il circuito della recidiva e il diffondersi del fenomeno attraverso alcune iniziative possibili: un superamento dell’attuale contraddittoria condizione carceraria, una migliore istruzione sul fenomeno ed un intenso lavoro di prevenzione. Il Comitato è rimasto colpito dallo scoprire che un quarto dei detenuti ottiene facilmente le droghe in carcere e ha raccomandato un aumento delle misure cautelative quali i test antidroga in ingresso ed in uscita dal percorso detentivo. Non solo la politica di recupero auspicata dal governo è risultata non attuata, ma la stessa riabilitazione del paziente in carcere è stata compromessa dalla mancanza di supporto per i detenuti rilasciati, ed ha omesso di considerare il problema delle prescription drugs (droghe da prescrizione medica).
Benchè i dati sul crollo del consumo di eroina e crack e sul numero di pazienti in trattamento siano confortanti nella relazione si esplicita il timore che l’obiettivo di mantenere tossicodipendenti in trattamento abbia in realtà inficiato il loro recupero. Per questo il Comitato, sostenendo l’obiettivo governativo del recupero, ha segnalato che esso richiede una vasta gamma di opzioni di trattamento e che ogni individuo avrebbe in realtà bisogno di un piano di trattamento personalizzato. In tal senso la relazione “Rompere il ciclo” cita come modalità di trattamento alternative al metadone, sotto-utilizzate nonostante i risultati ottenuti, la riabilitazione residenziale e l’uso di buprenorfina da accompagnarsi ad un supporto del periodo di presenza nelle strutture ed alla formazione lavorativa ove possibile. Tutto ciò, scrivono i relatori, contribuisce al vero obiettivo finale di recupero “il reinserimento nella società”. Il Comitato ha infine richiesto l’istituzione di una Commissione Reale entro il 2015 al fine di arrivare a determinare quali siano le migliori politiche antidroga in un mondo sempre piA? globalizzato. Il Comitato ha inoltre raccomandato una rinnovata attenzione su:
- nuove sostanze psicoattive (“legal highs”), raccomandando che i rivenditori siano responsabili per i danni causati da sostanze psicoattive non testate che hanno venduto
- l’allarmante aumento di disponibilità e dipendenza da farmaci da prescrizione
- l’approccio del Regno Unito per il riciclaggio di denaro che è stato di gran lunga troppo debole, raccomandando al governo di presentare una nuova legislazione efficace
- un accordo ministeriale di responsabilità politica sulle droghe, raccomandando che a guidare l’organo di coordinamento siano congiuntamente il Ministero dell’Interno ed il Dipartimento per la Salute.
Rt Hon Keith Vaz MP, presidente della commissione, ha detto: “Dopo un anno di osservazione ed analisi circa la politica sulle droghe del Regno Unito, è chiaro che molti aspetti di essa semplicemente non funzionano e deve essere quindi completamente rivista. […] Dobbiamo migliorare l’educazione sulle droghe nelle scuole, combattere il consumo di droga nelle carceri e incontrare gli ex-detenuti alle porte del carcere con adeguate risorse finanziarie, comunità di riabilitazione efficaci. […] La maggior parte dei farmaci utili, che superano $ 380bn ogni anno, finiscono nel sistema finanziario. Senza un approccio più duro, dando responsabilià penale ai riciclatori di denaro proveniente dal mercato della droga, il Regno Unito rimarrà nella posizione assurda di consentire il finanziamento legittimo di baroni della droga, mentre lotta contro di loro. Abbiamo bisogno di fare ora con la tossicodipendenza prescrizione, o raggiungerà proporzioni epidemiche, come è negli Stati Uniti. ” Fonte: www.parliament.uk