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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Cocaina, bezoilecgonina o cocaetilene nei test tossicologici.

La benzoilecgonina è il principale metabolita della cocaina, si forma nel fegato e proviene solo da questa; si forma anche l’ecogonina metilestere ma è la benzoilecgonina che viene ricercata nelle analisi tossicologiche urinarie o del capello.

Riporto per vostra conoscenza e curiosità quanto mi ha scritto un lettore preoccupato.
Domanda:
Sono risultato positivo alla benzoilecgonina ma negativo alla cocaina e al cocaetilene. Confermo di non aver fatto uso di cocaina già da due anni cosa può essere accaduto?
(Il cocaetilene si forma nel momento in cui assume contemporaneamente cocaina e alcol. E’ una semplice reazione chimica che comunque avviene.
Di norma l’alcol viene bevuto dopo…per attutire la caduta ovvero lo stato di astinenza alla fine dell’uso di cocaina.
Ma i cocainomani di esperienza sanno che se l’alcol viene assunto prima (considerato che l’alcol ha una cinetica di eliminazione lenta e quindi rimane in circolo e quindi può “incontrare” la cocaina) comparirà l’effetto della formazione del cocaetilene che “ottimizzerà” l’azione della cocaina)

Risposta
Considerato che  la cocaina, una volta in circolo, viene rapidamente metabolizzata a benzoilecgonina, può accadere che questa risulti, nel momento in cui è stato fatto l’esame, a concentrazioni più elevate della sostanza parente o generatrice (la cocaina).
Questo determina il fatto che nell’esame venga rilevato il metabolita, la bezoilecgonina, appunto, e non la cocaina
Come dire che la bezoilecgonina era quella con un valore maggiore del cut-off e quindi rilevabile.
Infatti la cocaina risultava pari a meno di 0,380 ng/mg quindi sotto il cut-off, quindi non rilevabile, a differenza della bezoilecgonina superiore al cut-off quindi rilevabile.
Il fatto che lei dichiari di non aver fatto uso di cocaina da due anni è difficile da dimostrare salvo che lei non abbia avuto una contaminazione dall’esterno….

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Cocaina in breve

La cocaina o il crack, al pari delle amfetamine e del caffè, appartengono alle sostanze stimolanti perché in grado di “velocizzare” la complessiva attività del sistema nervoso sia centralmente che perifericamente. Da ciò derivano i suoi effetti che causano aumenti pressori, del battito cardiaco, del metabolismo come del pensiero. Chi assume cocaina mostra, per un po’, maggiore attenzione, concentrazione e sicurezza, aumentata capacità di svolgere compiti, parla molto e ha un riso esagerato; ha anche un aumentato desiderio sessuale.
La sostanza fornisce sempre al consumatore un forte appoggio “psicologico” nelle situazioni in cui si sente inadeguato.

Il piacere intenso prodotto dalla cocaina è dovuto alla potente capacità bloccare il reuptake della dopamina, quindi di aumentarne la concentrazione e di prolungarne il tempo di azione; tutto viene intensificato in maniera non naturale.

La cocaina si può “sniffare”, assumere per endovena, per inalazione dei vapori (crack) o masticando le foglie; può essere anche applicata sui genitali. Gli effetti sono di breve durata, le sensazioni cambiano rapidamente e il piacere ritorna con nuove assunzioni; questo sviluppa di tolleranza, alla dipendenza e in certe occasioni al “binge”, una specie di ubriacatura di cocaina.
Il desiderio di cocaina, quando il paziente è in astinenza, è fortissimo; senza la sostanza l’individuo soffre di uno stato di anedonia, mancanza assoluta di piacere.

L’esperienza con la cocaina è accompagnata dal rischio di morte per aritmia cardiaca, depressione respiratoria, accidenti vascolari cerebrali, convulsioni. Gravi sono i danni psichici; il cocainomane diventa paranoico, diffidente, eccessivamente nervoso, psicotico, può avere allucinazioni o comportamenti bizzarri, aggressivi e violenti. Con il tempo e l’uso cronico si osservano disfunzioni sessuali, impotenza nell’uomo e anorgasmia nella donna; ciò in conseguenza alla iperprolattinemia che sopraggiunge per riduzione delle scorte di dopamina eccessivamente “sfruttate”.
Spesso la cocaina viene utilizzata assieme ad altre sostanze; con l’eroina (speed ball), metadone, benzodiazepine o alcol; con quest’ultimo si forma cocaetilene, una pericolosissima sostanza causa di frequenti decessi.

Non ci sono farmaci specifici per il trattamento.

La cocaina ha una semivita relativamente breve approssimativamente 60 minuti ed è metabolizzata principalmente nel sangue ed i suoi metaboliti escreti nelle urine.
La durata e l’intensità degli effetti euforizzanti sono difficili da prevedere per la diversa tolleranza individuale, per il diverso contenuto di cocaina nel “prodotto”, la variabilità degli additivi e la via di assunzione.

La cocaina si presenta in modi diversi ed è diversamente utilizzata:
— foglie di coca ;
— pasta di coca,
— polvere di cocaina cloridrato è la forma che più comunemente si può reperire nei paesi occidentali. E’ una polvere cristallina, bianca, ha un sapore amaro ed è anestetizzante; è un sale e si ottiene dalla pasta sciogliendola in acido cloridrico.
— free base o crack ossia cocaina nella sua forma alcaloide. Si presenta come piccoli agglomerati solidi di vario colore, bianco o crema o trasparenti con tonalità gialle o viola. Queste forme consentono alla cocaina di poter essere inalata o fumata.

giuseppe montefrancesco