Cannabis, la strada della legalizzazione in Germania
Radio Radicale
La nota antiproibizionista
Editoriale di Roberto Spagnoli
8 aprile 2024, ore 7,30
Chi propone la legalizzazione delle droghe non conosce bene quello che è successo nei Paesi dove, per esempio, è stata legalizzata la marijuana.
Lo ha detto il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri nell’intervista di Gianfrancesco Turano pubblicata sul sito internet dell’Espresso il 25 marzo scorso.
E’ una notizia importante per chi da molto tempo si occupa di questi argomenti, non parlo tanto di me che sono solo un cronista, mi riferisco a chi da anni e anni studia e verifica direttamente sul campo le conseguenze delle politiche adottate finora in materia di droghe e il loro fallimento.
Un fallimento così evidente, così concreto e documentato che, da tempo, è in corso un ripensamento a livello globale (Nazioni Unite comprese) ed è da tempo che molti Stati hanno cominciato a rivedere le loro leggi sulla cannabis e non solo.
Il giornalista avrebbe potuto chiedere al dottor Gratteri su quali basi fondi questa sua affermazione ma purtroppo non lo ha fatto e dunque aspettiamo con grande interesse che il procuratore di Napoli ci spieghi da dove trae questa sua convinzione.
E speriamo che ci metta meno tempo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano
che a Lisbona, nel dicembre 2022, intervenendo alla conferenza ministeriale del gruppo di cooperazione internazionale sulle droghe e le dipendenze (il cosiddetto Gruppo Pompidou) sostenne che in Paesi nei quali la legalizzazione è diventata legge l’emergenza ha una consistenza drammatica. Lo disse senza però fornire alcun sostegno alle sue parole, non lo fece allora non l’ha fatto dopo.
Nel frattempo nel mondo c’è chi prosegue sulla strada della legalizzazione come per esempio la Germania.
Dal primo aprile infatti è in vigore la legge promossa dal ministro della salute Karl Lauterbach che consente il possesso personale di un massimo di 25 grammi di cannabis e di 50 grammi nella propria abitazione. Consente la coltivazione domestica fino a tre piante per uso personale e prevede anche l’apertura di cannabis social club che saranno autorizzati a coltivare e fornire i loro prodotti ai propri iscritti.
Le nuove norme sono parte di un progetto più complessivo e rappresentano una svolta importante a livello internazionale.
La Germania, infatti, ha un ruolo politico ed economico rilevante in Europa, e non solo, e proprio in Europa la riforma delle legge sulla cannabis sta andando avanti.
Dopo Lussemburgo e Malta, che hanno già introdotto norme simili a quelle tedesche, sarà presto il turno della Repubblica Ceca. La Svizzera ha avviato progetti pilota.
L’Olanda prosegue la sperimentazione della fornitura legale ai coffee shop di 10 città.
Se ne discute in Belgio, in Finlandia, in Scozia e il Portogallo da tempo ha depenalizzato l’uso personale di tutte le droghe.
E fuori dall’Europa poi, ci sono gli Stati Uniti, il Canada, il Messico, i tanti Paesi che hanno avviato la riforma delle loro leggi sulle droghe.
Secondo il procuratore Gratteri però chi propone la legalizzazione delle droghe non conosce bene quello che è successo nei Paesi che hanno legalizzato per esempio la marijuana.
Ma allora, che cosa è successo di così grave in quei Paesi ? Che cosa non sa chi sostiene la legalizzazione e soprattutto cosa non sanno i responsabili politici degli Stati che hanno deciso di legalizzare e di quelli che si stanno preparando a farlo.
Evidentemente il procuratore Gratteri e prima di luglio il sottosegretario Mantovano sono in possesso di informazioni che smentiscono gli studi, le ricerche e i documenti ufficiali che invece sostengono l’efficacia delle politiche non proibizioniste.
E allora delle due l’una: o è Gratteri a non essere abbastanza documentato oppure è in possesso di informazioni che visto il suo incarico il suo ruolo dovrebbe mettere a disposizione di tutti, dei cittadini e soprattutto dei decisori politici. Il sottosegretario Mantovano, dopo le sue affermazioni del dicembre 2022, ancora non l’ha fatto.
Insomma ci auguriamo che Gratteri sia più sollecito, che lo faccia al più presto e che in qualche intervista o conferenza stampa trovi anche il tempo di far sapere cosa sa e cosa ha capito meglio di altri.
g. montefrancesco (solo per lievi correzioni della trascrizione automatica)
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8 aprile 2024, ore 7,30