Buprenorfina nei neonati da madri dipendenti da oppiacei
Secondo un recente studio, finanziato dal National Institute on Drug Abuse (NIDA) e in cui veniva confrontata l’efficacia di due farmaci, il metadone e la buprenorfina, in pazienti gravide e tossicodipendenti da oppiacei, quest’ultima è risultata superiore al metadone nel ridurre i sintomi astinenziali nei neonati. Lo studio, condotto da un team multidisciplinare di ricercatori provenienti da Nord America ed Europa, è stata pubblicato sul New England Journal of Medicine.
In generale, i bambini nati da donne tossicodipendenti da oppioidi stanno meglio quando le loro madri sono state trattate con la buprenorfina o con il metadone rispetto ai quelli le cui madri non hanno ricevuto un simile trattamento.
Attualmente il metadone è il trattamento raccomandato in tali circostanze e quando usato correttamente è considerato relativamente sicuro per il feto. Tuttavia esso è associato con una sindrome di astinenza nel neonato che spesso richiede un trattamento medico e prolungati ricoveri ospedalieri. Anche la buprenorfina è un farmaco approvato per il trattamento delle dipendenze da oppiacei, ma poco era conosciuto circa i suoi effetti nelle donne in gravidanza e nei loro neonati. Questo studio ha mostrato che, rispetto al metadone, la buprenorfina ha portato a simili esiti materni e fetali, che i sintomi astinenziali nel neonato sono stati di minore gravità e che per i neonati è stata richiesta un minore quantità di farmaco (1,1 mg vs 10.4 mg ) ed un minor tempo di ospedalizzazione (10 giorni contro 17,5 giorni ).
“Cercare farmaci che aiutano una madre dipendente e il suo neonato è fondamentale”, ha detto il Dott. Nora D. Volkow, direttore del NIDA.”Mettendo a confronto i due farmaci, efficaci per curare la dipendenza da oppiacei, questo studio fornisce agli operatori sanitari e ai loro pazienti informazioni indispensabili a scegliere il trattamento che offre loro i maggiori benefici”. Il progetto di ricerca, chiamato The Maternal Opioid Treatment: Human Experimental Research (MOTHER), è stato uno dei primi a seguire prospetticamente donne in gravidanza, dipendenti da oppiacei – come l’eroina o antidolorifici – dal momento dell’inserimento nello studio sino ad almeno 28 giorni dopo il parto. Le donne presentavano una ridotta frequenza d’uso di altre droghe illegali, il che significava che la sintomatologia astinenziale era chiaramente attribuibile agli oppioidi. Lo studio cui hanno partecipato 8 siti internazionali ha incluso complessivamente 131 madri con i loro rispettivi neonati.
Il Dott. Hendree Jones, autore principale dello studio, ha aggiunto “Siamo stati in grado di esaminare attentamente la gravità dell’astinenza a seguito dell’esposizione prenatale al metadone o alla buprenorfina e siamo lieti di aver individuato un farmaco che riduce il disagio astinenziale di neonati e li dimette dall’ospedale più velocemente.
Uno studio simile, dal titolo “Revised Dose Schema of sublingual buprenorphine in the treatment of the neonatal opioid abstinence syndrome èstato pubblicato il 6 Ott 2010 nella rivista Addiction, da Kraft et al. Per leggere l’abstract clicca qui.
Fonte. N.I.D.A., New Release, December 2010