L’astinenza non l’unico modo per guarire
La maggior parte delle persone con problemi alcol-correlati e che aderiscono a programmi di trattamento (es. Alcolisti Anonimi) credono che l’astinenza totale sia unica modalità per guarire; alcuni esperti dicono che taluni bevitori possono ridurre con successo la loro pericolosa abitudine senza per questo rinunciare completamente all’alcol.
Il National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions ha mostrato che il 30% degli americani hanno sperimentato un qualche un disturbo di alcol, ma il 70% per cento di questi ha smesso di bere per conto proprio o ha ridotto l’uso a livelli più sicuri. Mark Willenbring, direttore del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism ha dichiarato: “Siamo all’apice di alcuni importanti progressi nel modo in cui concettualizziamo l’alcolismo. L’attenzione è ora rivolta al folto gruppo di persone che non sono ancora dipendenti ma che sono a rischio di sviluppare dipendenza.
“Se l’astinenza rimane il percorso migliore per coloro che soffrono di gravi forme di alcolismo (profondamente , strutturalmente alcolisti) per quelli che non hanno raggiunto “il fondo” (non hanno forti gradi di dipendenza) è possibile controllare la loro abitudine.
L’alcolismo è una malattia cronica e recidivante ma non sempre cosi”.
“Per molto tempo si è enfatizzato che l’alcolismo fosse di un solo tipo ma tale concezione deve essere abbandonata. Le persone con problemi legati all’alcol non sono tutte uguali. Alcune persone hanno problemi solo per un breve periodo, altre sviluppano disordini legati all’alcol che poi divengono fatali per loro”. “Le persone con disturbi da lievi a moderati di alcol possono essere trattati con farmaci o con terapia comportamentale ma molte persone possono farlo per conto proprio senza avere un professionista. L’idea è insegnare alla gente come riconsiderare il loro bere.” “Smettere è certamente una giustissima raccomandazione da dare a chi beve ma gli studi suggeriscono anche che una grande percentuale di persone sono capaci di ridurre e non sono fuori controllo”.
Dr. Giuseppe Montefrancesco, responsabile Ce.S.Di.P.