L’eroina mi rovina le vene, perchè ?
I consumatori abituali di eroina per via endovenosa lamentano nel tempo la difficoltà di reperire vie d’accesso. Se le vene delle braccia sono, all’inizio dell’uso, le “ strade “ più accessibili per le iniezioni, successivamente trovare “vene funzionanti “ diventa la causa principale di sofferenza e frustrazione per gli eroinomani. Questo problema che ha il nome di sclerosi venosa, li costringe ad una continua ricerca di vene accessibili o addirittura usare e le grandi vene, come le giugulari nel collo e le femorali nell’inguine, che permettono di continuare ad iniettarsi eroina. Quando anche i vasi più grandi risultano danneggiati, molti di loro tornano di nuovo a fumarla ( spesso questo è il primo approccio con la sostanza ) o ricercano nel trattamento farmacologico con il metadone un sostituto dell’eroina. I rischi più frequenti a cui vanno incontro con la pratica iniettiva sono ascessi, infezioni dermatologiche ed anche infezioni virali quali HCV e HIV. L’eziologia della sclerosi venosa è sconosciuta, ma l’ipotesi più credibile, ancora oggetto di studi, pare connessa all’acidità dell’eroina, che varia a seconda del tipo e della preparazione. A seconda del tipo di eroina – bianca o brown – e della sostanza con la quale viene sciolta ( acido citrico o acido ascorbico ) si determinano variazioni del ph che possono essere causa della sclerosi venosa. Gli autori della ricerca americana, per studiare la natura caustica dell’eroina da strada e i suoi effetti, hanno individuato 2 città dove la droga proviene da differente luogo di produzione: dalla Columbia per Philadelphia e dal Medio Oriente per Londra. L’eroina proveniente dalla Columbia e che viene immessa sul mercato americano è sotto forma di cloridrato (sale), per cui non è necessario aggiungere soluzioni acide per essere disciolta e iniettata. La ricerca ha evidenziato che le vene di questi consumatori abituali raramente presentano segni di sclerosi.Ciò a differenza dei colleghi londinesi che al contrario sono costretti ad usare il limone (ac. citrico) o l’acido ascorbico – secondo alcuni di loro l’acido ascorbico “fa meno male” – e che presentano frequentemente segni di sclerosi. Serviranno test e ulteriori studi comparativi per verificare la veridicità di questa ipotesi, nell’attesa ai consumatori di eroina per via endovenosa vale raccomandare le seguenti indicazioni: – variare spesso il punto di iniezione – evitare lo scambio di siringhe – osservare norme igieniche scrupolose. Gabriella Franchini infermiera SerT Colle Val d’Elsa Fonte: Fire in the vein: Heroin acidity and its proximal effect on users’ health.