Domande

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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La cocaina può essere un antidepressivo o curare la depressione?

La cocaina potrebbe essere una via corta, furba, smart, figa, contro la depressione.
In realtà è un cattivo prodotto. E’ come mettersi un’acceleratore che ti funziona bene per un breve tragitto e poi ti lascia per strada.
Poi bisogna rimetterlo e rimetterlo in quantità sempre maggiori.
Alla fine spendi tanto e stai quasi fermo.

Domanda
La cocaina, come viene detto da persone di successo, può sul serio essere presa come un antidepressivo o curare la depressione ?

Risposta
No assolutamente; le spiego.
La cocaina ha un tempo d’azione attorno a 15 minuti. Poi bisogna riassumerla per avere il cosiddetto “effetto antidepressivo” (cioè uno straordinario effetto non come i comuni antidepressivi); poi bisogna sniffarla ancora e ad un ritmo sempre più ravvicinato e magari a dosi maggiori per ottenere l’effetto desiderato.
Che cosa accade se lei la sniffa ? Elevato senso di benessere (antidepressivo), senso di forza, intelligenza, aumentato desiderio sessuale, non considerazione del pericolo, capacità di assertire su varie questioni. Insomma pare ogni cosa a posto e con gran gusto. Ma tutto accede molto velocemente e poi tutto va via. Insomma per stare bene lei dovrebbe sniffare tutto il giorno. E non otterrebbe comunque un bel effetto. Infatti la cocaina va bene per le prime, poche sniffate.
Dopo rimane alto il desiderio e la necessità di riconsumarla ma l’effetto è sempre minore. Quindi lei insegue il desiderio di riavere quello che aveva ottenuto prima ma non sarà così. Ed i piaceri ordinari lei non li apprezza più; si avvia una corsa disperata.
Questa cosa la fanno tutte le amfetamine, ossia gli eccitanti. Per dire semplicemente, anche il caffè se lei ne beve tanto alla fine le regala solo gli effetti collaterali e non le convenienze.
Ma soprattutto questo condiziona una specie di altalena, un pò come le montagne russe; lei balla sulle sue sensazioni con improvvisi, violentissimi sobbalzi che la portano su e giù. In altri termini, con la cocaina, lei si abbuffa improvvisamente e poi entro pochissimo non ha più niente; cosi rimangia e poi si risvuota.
Ancora, è come assumere un farmaco antipertensivo che in realtà le manda la pressione circolatoria su e giù; un intervento deve essere stabile.
La cocaina funziona solo per le occasionalità; funziona per troppo poco tempo e troppo bruscamente. E questo, se accade cronicamente, più che ottenere l’azione antidepressiva, determina uno stato di fortissima dipendenza patologica. Infatti tutte le esperienze ripetute e violente innescano i meccanismi della memoria e dell’apprendimento che costituiscono la base di una forma strutturata di patologia.

I farmaci antidepressivi devono avere un po’ di tempo per alzare il tono dell’umore e tenerlo tale per un tempo lungo.
Questo non accade con la cocaina. I suoi recettori D2 (recettori dopaminergici) che le danno il tono base dell’umore (come se fossero quelli che le danno, diciamo, la pressione minima dell’umore) devono essere stimolati piano piano e sostenuti nel tempo. La cocaina come strumento per la depressione è inutile (ed infatti non la si usa come antidepressivo); la sostanza è stata utilizzata in passato in oculistica e in otorinolaringoiatria per le sue vere capacità anestetiche locali e vasocostrittrici.
I chirurgi si trovavano con un campo operatorio anestitizzato localmente e senza sangue, cioè pulito. Ottimo quindi ma c’erano gli effetti collaterali e non certo quelli antidepressivi… quelli cardiovascolari…psichiatrici….etc.
Insomma non conviene proprio associare cocaina e depressione…salvo che lei non voglia utilizzarla per prestazioni occasionali…come un contratto occasionale di lavoro.

Cordialità
giuseppe montefrancesco