Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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La liberazione di Nicola

PREZIOSO AI MIEI OCCHI

Siena, 27 marzo 2006.

Sono oggi la moglie di Nicola e la mamma dei suoi due bambini. Ma nell’anno 2001, quando tutto è cominciato, ero solo il suo avvocato.

Nicola, all’epoca, da oltre dieci anni faceva uso abituale di sostanze stupefacenti (eroina, cocaina..), conduceva una “vita” senza regole, alternando l’euforia alla depressione e, nel tempo, aveva finito per accumulare tutta una serie di precedenti penali (reati contro il patrimonio, essenzialmente) che lo avevano portato, appunto, ad avvalersi della mia assistenza.
Nell’autunno di quello stesso anno il Signore – che a dire il vero solo pochi mesi prima era entrato improvvisamente nella mia vita – mi ha messo fortemente nel cuore il desiderio e, soprattutto, la determinazione di pregare per questo ragazzo.
Da quel giorno, infatti, sulla base di una prima promessa ricevuta dal Signore per la situazione di Nicola, ho iniziato ad intercedere per lui con sempre maggiore intensità e frequenza.
La Bibbia contiene migliaia di promesse del Padre per i propri figli – promesse di guarigione, di liberazione, di prosperità…- ma quando una parola arriva al cuore, quando il nostro spirito la riceve direttamente dallo Spirito di Dio, allora quella promessa è davvero la parola di verità per noi in relazione alla situazione o alla persona per la quale preghiamo.

La promessa ricevuta per Nicola il 26 ottobre 2001, in occasione del suo arresto, fu la seguente: “Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare…Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo… Non temere, perché io sono con te (Is.43, 1-5)”.

Il Signore, rivelandomi questa parola mi ha fatto sentire il Suo amore e la Sua stima per Nicola e, soprattutto, mi ha fatto sentire che era morto per lui e aveva pagato un grande riscatto, un alto prezzo per questa vita, agli occhi di tutti, buttata via.
… ho cominciato a sentire una voce interiore che mi ripeteva: “Diglielo che è prezioso ai miei occhi! Diglielo che lo stimo e lo amo”.
Ero convertita da pochi mesi, non avevo certamente imparato a discernere la Sua voce e, per giunta, Nicola era un mio cliente, e, naturalmente, faceva affidamento sulla mia assistenza tecnica e non certo spirituale.
Da quel momento in poi i tempi e le modalità con cui il Signore ha portato avanti il Suo progetto di salvezza sono stati rapidi e straordinari, mentre io continuavo ad essere – oggi lo posso dire – sconcertata ed anche un po’ impaurita.

D’altra parte, la sicurezza che il Signore mi trasmetteva in ordine al fatto che Nicola sarebbe stato salvato e guarito direttamente e solo da Lui, cozzava con la realtà dei fatti!!
Sino al successivo arresto del 26 ottobre 2002 – intervenuto, quindi, a distanza di un anno – non solo, infatti, le cose sono andate apparentemente precipitando, ma io cominciavo a ritenere superflua ogni scelta strategica che, professionalmente, sino ad allora avevo portato avanti con determinazione (affidamento in prova al servizio sociale, programma terapeutico in comunità, ecc.). Naturalmente non voglio generalizzare, queste strade sono importanti, ma nel caso di Nicola il Signore voleva operare la liberazione direttamente ed in via esclusiva; ed io, nonostante le ovvie resistenze della mente, ne ero consapevole.

Sino a quando il 7 aprile dell’anno successivo il Signore, mentre mi trovavo ad un incontro domenicale mi ha indirizzato questa semplice parola: “Nicola è guarito!”.
Da quel momento, quindi, ho cominciato a pregare per Nicola anche con altre sorelle. Naturalmente, la nostra battaglia per strapparlo a Satana era soltanto spirituale. Nicola non aveva infatti più contatti con il mio studio, divenendo sempre più inaffidabile, ingestibile ed anche introvabile..
Sino alla primavera dell’anno 2002 non ho mai parlato a Nicola del Signore Gesù, temendo, forse, le sue reazioni. Avevo anche paura di turbarlo, essendo io, tra l’altro, la prima a ritenere che un avvocato, con un cliente di questo tipo, non deve certo mescolare al rapporto professionale contatti più amichevoli e personali.
Credo, in ogni caso, che in me stesse già maturando l’idea della inconciliabilità dei due ruoli, che mi portò da lì a poco, a rinunciare al mandato difensivo, nonostante le rimostranze di Nicola.
Intorno al mese di maggio di quell’anno, tuttavia, mi sono fatta coraggio ed in una delle ultime occasioni di incontro sono riuscita finalmente, in modo probabilmente goffo ed imbarazzato, a consegnargli, scritte su dei foglietti, le parole-promesse da me ricevute per lui.
Da allora, se è possibile, la situazione è addirittura peggiorata: non solo Nicola aveva intensificato le sue attività delittuose ed aumentato i quantitativi di sostanze usate, ma aveva perso anche quel minimo contatto con la realtà che lo faceva preoccupare per la propria situazione giudiziaria, che, naturalmente, nel frattempo andava sempre più complicandosi.
Ciò nonostante, come Nicola mi ha confermato solo successivamente e a distanza di tempo, quelle scritture erano state seminate nel suo cuore, avevano attecchito …e, a distanza, di diversi mesi, hanno portato frutto.
Da quel momento non ebbi però più occasione di parlare con Nicola, tantomeno del Signore.
Il Signore, invece, continuò a parlare con me e con le sorelle, dandoci, via via, puntuali indicazioni ed incoraggiamenti.

Il 20 Agosto,mentre pregavo, il Signore mi ha mostrato che Nicola era come un frutto maturo, che andava colto, altrimenti sarebbe caduto e si sarebbe rovinato; esortandomi a parlargli.
Io, però, non avevo molta intenzione di ubbidire al Signore e trascuravo la cosa, o meglio, la rimandavo a tempi che sarebbero stati, secondo me, più opportuni……Lui, però, ha continuato ad insistere…che pazienza ha il nostro Dio !

E mi ha detto: “Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura… (Giovanni 4, 35). Devi vedere come vedo io. Annulla te stessa per vedere come vedo io. Non dire:” è presto, tra quattro mesi il grano matura, se io ti dico che biondeggiano i campi.” Ed alla mia domanda: ma cosa devo fare? Mi ha risposto: “Tendigli la mano. Io uso te come mano per cogliere il frutto. Tu devi avere solo coraggio, poi faccio io”.
Da quel momento con le sorelle, abbiamo deciso di intraprendere delle marce di intercessione nella zona dell’abitazione familiare di Nicola, oltreché in prossimità del Ser.t. (Servizio per le Tossicodipendenze), dove Nicola si recava ogni giorno per ritirare il metadone.
In questo periodo di intercessione nei luoghi anzidetti credo sia stata operata nei cieli la liberazione spirituale di Nicola. Abbiamo, infatti, sentito la nostra preghiera piano piano modificarsi e passare da preghiera di liberazione a lode e preghiera di ringraziamento per la vittoria ottenuta.
Ciò nonostante, io non mi muovevo. E Nicola continuava a non saperne nulla. Con la complicità della sua mamma, sono stata addirittura a pregare nella sua stanza, ma non mi decidevo a contattarlo…..
Il 22 ottobre, ricordo, che mi sono svegliata all’alba, sognando di fare una preghiera di liberazione su Nicola con l’imposizione delle mani…che incredibilmente…da lì a poco abbiamo fatto!!!!
Il 26 Ottobre, infatti, hanno arrestato nuovamente Nicola e lui, non avendo un nuovo difensore, mi ha chiamato…..
Il Signore, insomma, ci ha messo alle strette ed io non ho potuto fare altro che andare in carcere ad annunziargli la buona novella.
Dopo qualche giorno, mentre un altro difensore si occupava di lui, siamo state a casa di Nicola e con il suo consenso, imponendogli le mani, abbiamo pregato per la sua liberazione.
Da quel momento, mentre lui dice di aver sentito delle catene che lo legavano spezzarsi, Nicola è stato liberato dalla schiavitù del nemico e – senza cure, senza terapie psicologiche, senza comunità – non ha sentito più lo stimolo a drogarsi.

Il 14 Novembre, poi, Nicola ha fatto la preghiera per dare la propria vita a Gesù ed il Dio fedele gli ha dato una vita nuova, completamente nuova, della quale, dopo alcuni mesi, anche io ho cominciato a far parte.
Non sono mancati, anche in seguito, momenti difficili…come non sono mancati nuovi miracoli, altrettanto meravigliosi..
Tutti coloro che hanno conosciuto Gesù vivo possono testimoniare miracoli, liberazioni e guarigioni.

La cosa meravigliosa, che spero vi sia trasmessa da questa lettura, è che questo nostro meraviglioso Gesù è fedele ed è per tutti!!!
E, soprattutto, che qualunque sia la situazione in cui noi ci troviamo, anche se viviamo nel peccato più grave, il nostro Gesù ci ama ed è pronto ad accoglierci perché noi siamo davvero preziosi ai suoi occhi!!!
Credo, infine, che il Signore mi abbia chiamato a scrivere questa testimonianza anche per ricordarmi che “Egli è l’oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto (Deuteronomio 10,21).
Voglio infatti chiedere pubblicamente perdono al Signore di tutti i momenti in cui mi dimentico ciò che ho visto in soli pochi anni della mia vita con Lui.
E ringraziarlo per ciò che ancora vedrò.

Alessandra