La caffeina fa ragionare i giocatori di pallone ? Dipende
Se dovessi elencare gli stimolanti in generale e in particolare quelli che hanno specifico effetto eccitante, (lasciando da parte gli amfetaminici/allucinogeni), riporterei :
– la caffeina, il kat, il kratom, la cocaina, l’amfetamina e la metamfetamina.
In generale, la caffeina è uno stimolante naturale ed è tra le sostanze d’abuso più usate al mondo assieme alla cannabis e al kratom. A volte viene etichettata come la cocaina popolare che spinge alle occupazioni quotidiane moltissima gente. Malgrado comunque la grandissima diffusione, gli episodi di grave tossicità sono molto rari.
La caffeina è un alcaloide ovvero un composto che, come molti altri, viene estratto dalle piante;
è una xantina (1,3,7-trimetil-xantina) al pari della teofillina (1-3 dimetil-xantina) e della teobromina (3-7 dimetil-xantina).
Essa viene consumata per via orale, sia in bevande che attraverso farmaci, in particolare tra quelli utili in caso di mal di testa. La sua biodisponibilità è quasi completa, più o meno del 100% e il picco della concentrazione plasmatica compare tra i 30 e i 45 min.
Gli effetti che certamente apprezziamo sono quelli di aumentare la concentrazione mentale ovvero di “svegliarci”, di mantenere per un certo tempo l’attività intellettuale e di aumentare la capacità di reazione. Sono tutte conseguenze della capacità di causare un transitorio aumento del rilascio di adrenalina e nor-adrenalina che stimolano il sistema nervoso simpatico.
Si può pensare allora di ottimizzare la sua azione, nel senso di ricavarne il meglio ed evitare gli effetti collaterali che, quando imponenti, ribaltano completamente l’obiettivo del loro uso ?
Credo di si, nel senso che bisogna avere accortezza nel dosaggio e nella frequenza di assunzione.
Lo stesso viene dichiarato e presupposto da una nuova ricerca sulla caffeina.
Vi riporto comunque, e prima, un piccolo aneddoto su chi utilizza cocaina durante gli affari in borsa.
E’ risaputo (ma forse non tutti lo sanno) che una delle “facoltà” posseduta dagli umani è quella previsionale; questo ci consente indirizzi tattici e strategici quindi operiamo per ottenere il meglio…che abbiamo previsto.
In condizioni normali possiamo sbagliare ma erriamo molto più frequentemente quando siamo dominati da esaltazioni mentali, da eccessivi pensieri assertivi, da idee di onnipotenza.
Durante l’uso di cocaina questo accade e soprattutto nella fase euforica. Le decisioni vengono prese con assoluta certezza e per chi lavora in borsa (o anche in altri ambienti) questo può divenire un grave handicap ed avere gravi conseguenze. Le capacità previsionali divengono disordinate e spinte da un pensiero troppo entusiasta, in realtà poco razionale. Allora vanno in fumo grandi quantità di denaro soprattutto di coloro che hanno creduto alle abilità dell’esperto.
Tutto ciò non accade con la caffeina, almeno non in tale misura, tuttavia gli effetti della sostanza sulle funzioni cognitive “superiori” sono stati indagati in uno studio che ha considerato i giocatori di pallone.
In questo articolo, hanno quindi valutato gli effetti della caffeina sul processo decisionale e sulla precisione dei passaggi effettuati.
Dodici giovani calciatori (16-17 anni e indice di massa corporea di 20,8 ± 2,7 kg/m2) hanno completato i compiti dopo aver assunto 3 mg di caffeina per kg di massa corporea ed anche dopo aver consumato quantità simili di placebo. I calciatori partecipanti hanno assunto circa 60-70 mg di caffeina e tra l’altro nello studio hanno escluso coloro i quali consumavano ordinariamente più di 100 mg di caffeina al giorno.
Consideriamo che una tazzina di caffè espresso contiene, dipendentemente dalla qualità della miscela utilizzata, tra i 50 e gli 80 mg di caffeina.…quindi non una grande quantità.
Per il compito decisionale, ai partecipanti è stato chiesto di determinare il miglior risultato di dieci eventi calcistici simulati e preregistrati.
Per quanto riguarda la precisione dei passaggi di calcio, i partecipanti hanno eseguito cinque passaggi brevi (10 m) e cinque passaggi lunghi (30 m). Sebbene non statisticamente significativo, i partecipanti erano più accurati nei passaggi brevi e in quelli lunghi quando consumavano caffeina rispetto al placebo.
Tuttavia, la previsionalità dei partecipanti (compito decisionale) rispetto ai migliori risultati degli eventi proposti era inferiore quando consumavano caffeina rispetto al placebo.
Secondo gli autori della ricerca, i risultati mostrano che questi compiti possono essere influenzati dall’assunzione di caffeina e gli allenatori potrebbero trovare utile da esaminare queste risposte, se pure possono essere coinvolti diversi parametri, come:
– il dosaggio della caffeina rispetto al peso corporeo,
– la frequenza dell’assunzione di caffeina
– alcune posizioni dei giocatori (il ruolo nella squadra) o i loro stili di gioco.
Ad esempio, una leggera diminuzione nella precisione del passaggio potrebbe essere cruciale per un centrocampista ma meno influente per un portiere.
g. montefrancesco
Fonte
Negar Jafari, Mohsen Salesi, Pooya Soltani, Davoud Fazeli. The effects of acute caffeine ingestion on decision-making and pass accuracy in young soccer players: A preliminary randomized controlled trial. Behavioural Brain Research, 2024; 457: 114732
DOI: 10.1016/j.bbr.2023.114732