Le storie

dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Sesso, forse droghe, esagerazioni per non annoiarsi.

E te come ti diverti per non annoiarti?

Divertirsi è come andare in bicicletta, lo sanno fare tutti, qualcuno anche senza mani, ma quando ti viene chiesto come fai, la risposta è spesso: Boh!  La maggior parte di noi ragazzi non sa il più delle volte dare risposta perché è come una reazione alla noia e quindi certe azioni sono considerate semplicemente uno svago. Tuttavia il divertimento è soggettivo e non dovremmo sentirci biasimati. E invece. “Non vai in discoteca?” Sei un perdente! “Non bevi alcolici?” Sei un perdente! “Non vai in quel pub tanto alla moda?” Sei un perdente! “Non provi questa droga?” Sei un perdente!
Al giorno d’oggi anche divertirsi è un modo di dire chi sei, un modo per “appartenere” a un gruppo sociale.

Il divertimento è sempre più una ricerca di competizione, quindi è alla base di alcuni comportamenti a rischio di molti di noi.
Quindi, la noia porta a diverse azioni quali bere, fumare ma anche ad espressioni d’ignoranza.

Abbiamo intervistato un gruppo di ragazzi che vogliono restare anonimi. Questi ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni quando vanno in discoteca sono soliti fare “un gioco” per combattere la noia in modo diverso e ambiguamente competitivo.

Gioco in Discoteca; ecco le regole:

– numero dei giocatori (magari non troppi)

Obiettivo del gioco: Raggiungere il massimo punteggio tra partecipanti nell’avere una relazione a scopo sessuale con un partner occasionale conosciuto in discoteca.  E’ importante che all’inizio del gioco si metta in palio qualcosa; di solito, una bevuta alcolica oppure dei soldi.

– calcolo del punteggio

Bacio eterosessuale  1 punto

Giochi di mano         3 punti

Bacio  omosessuale   5 punti

“Ora et labora”          10 punti

Sesso eterosessuale   20 punti

Sesso omosessuale    10 punti

– requisiti richiesti, competitività, audacia e tanto tanto spirito d’iniziativa

Uno di questo ragazzi, il più grande  ci racconta, quasi compiaciuto,  che è un gioco al limite…perché spesso succede che soprattutto le ragazze vengano avvicinate con il rischio di risultare molesti nell’approcciarle. Ci sono stati casi dove,  il tutto è finito in rissa e  alcuni ragazzi, (anche  ragazze!), si siano picchiati e poi sono stati cacciati fuori da locale.

E voi che ne pensate, non trovate che sia un gioco insano e davvero triste?

Autori: A.M. e S.B.

La storia è stata pubblicata e riceviamo dal Megafono  (n° 5 del 2012), rivista giovanile del territorio della Val d’Elsa.

Sito di riferimento: www.ilsegnoeditore.blogspot.com

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(a cura di Aimone Pignattelli)