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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Le scimmie, come i Sufi, ballano e “sballano”

Gli umani si distinguono per la loro consumata e riconosciuta inclinazione ad auto procurarsi stati mentali alterati.

Nel considerare le finalità di queste attività va tenuto conto che l’alterazione deve procurare una “convenienza”, deve accompagnarsi ad uno stato di benessere. Quando l’alterazione determina anche confusione mentale, ansia, angoscia, paranoia o panico questa non è ben accolta né dall’individuo o dall’animale sperimentatori.
Un tipico esempio è l’uso di allucinogeni molte volte associati ad effetti non piacevoli e francamente non desiderabili.
Quindi, in generale, l’alterazione deve consumarsi senza l’innesco di condizioni di malessere ed infatti queste attività sono spesso accompagnate dall’aggettivazione ludiche a dire che il divertimento, il gioco, e appunto, il benessere, sono la finalità cui tendono. (ndr)

L’archeologia, la storia e l’etnografia mostrano che queste attività hanno avuto luogo sin dagli inizi della civiltà, ma il loro contributo nell’espressione e nella evoluzione della stessa mente umana rimane ancora discutibile.
I mezzi attraverso i quali i moderni esseri umani alterano attivamente la loro esperienza del sé e della realtà dipendono spesso da sostanze psicoattive (droghe o farmaci) ma non è chiaro se gli psichedelici o altre droghe facevano parte dell’ecologia o della cultura degli antenati preumani.
Inoltre, le grandi scimmie (non umane) in cattività non sono attualmente utilizzate nella ricerca medica e quindi gli approcci comparativi sono divenuti impraticabili.
Tale limitazione è stata superata sfruttando la grande quantità di dati disponibili e di libero utilizzo su YouTube dove si possono osservare scimmie dedicarsi al gioco di girare su sé stesse facendo ruotare una corda cui si agganciano.
Le scimmie raggiungevano così velocità di rotazione sufficienti ad alterare la percezione di sé e la consapevolezza situazionale ed in questo possono essere paragonate a quanto accade agli esseri umani per esperienze trascendentali (ad esempio il vortice dei sufi – asceti di una corrente dell’Islam – la danza circolare dei Dervisci. Allo stesso modo può essere considerato il ballo ossessivo delle tarantate in Puglia; la danza doveva guarire come un trattamento a carattere musicale e con movimenti spesso circolari ).

Pertanto, negli ominidi, la rotazione funge da mezzo autosufficiente per modificare la reattività del corpo e della mente.
La propensione per tali esperienze è condivisa tra umani e grandi scimmie e fornisce un punto di avvio per lo studio comparativo dei meccanismi, delle funzioni e del valore adattivo degli stati mentali alterati nell’evoluzione umana.
Ancora di più gli autori speculano sulla possibilità che i nostri antenati potrebbero aver plasmato aspetti del comportamento e della cognizione degli umani moderni.
Forse hanno fornito i primi rudimenti per la manipolazione dell’umore e del benessere mentale.

g. montefrancesco

Fonte
Adriano R. Lameira, Marcus Perlman, Great apes reach momentary altered mental states by spinning, Primates, 2023; DOI: 10.1007/s10329-023-01056-x
Received: 21 August 2022 / Accepted: 2 February 2023
This article is licensed under a Creative Commons

Abstract
Among animals, humans stand out in their consummate propensity to self-induce altered states of mind. Archaeology, history and ethnography show these activities have taken place since the beginnings of civilization, yet their role in the emergence and evolution of the human mind itself remains debatable. The means through which modern humans actively alter their experience of self and reality frequently depend on psychoactive substances, but it is uncertain whether psychedelics or other drugs were part of the ecology or culture of pre-human ancestors. Moreover, (nonhuman) great apes in captivity are currently being retired from medical research, rendering comparative approaches thus far impracticable. Here, we circumvent this limitation by harnessing the breadth of publicly available YouTube data to show that apes engage in rope spinning during solitary play.
When spinning, the apes achieved speeds sufficient to alter self-perception and situational awareness that were comparable to those tapped for transcendent experiences in humans (e.g. Sufi whirling), and the number of revolutions spun predicted behavioural evidence for dizziness.
Thus, spinning serves as a self-sufficient means of changing body-mind responsiveness in hominids. A proclivity for such experiences is shared between humans and great apes, and provides an entry point for the comparative study of the mechanisms, functions, and adaptive value of altered states of mind in human evolution.