Per le amfetamine un farmaco promettente, la lisdexamfetamina.
Come è noto, nei confronti delle sostanze stimolanti, amfetamine, metamfetamine o anche cocaina, non esiste uno specifico trattamento farmacologico e il confronto con le loro conseguenze è drammatico e frustrante.
Per gli oppiacei la presenza del metadone o altri sostitutivi è stata straordinaria; ha permesso di salvare la vita ai pazienti e di introdurli in un possibile percorso di trattamento.
Opportunità terapeutiche vi sono anche verso l’alcol o la nicotina ma i pazienti con disturbi e dipendenza da stimolanti sono purtroppo afflitti dalla mancanza di disponibilità farmacologiche.
Qualche anno fa era stata presentata l’associazione bupropion e naltrexone, non sottoposta a revisione normativa e il cui impiego doveva essere ancora rettificato al meglio, ma i risultati sembravano buoni.
Attualmente, secondo un vasto studio condotto da ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia e pubblicato su JAMA Psychiatry, migliori risultati sembrano provenire dall’utilizzo di un farmaco, la lisdexamfetamina (demesilato di lisdexamfetamina, un sale).
E’ questo un provvedimento in realtà utilizzato nell’ ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), un complesso disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività ma ha anche indicazione nei confronti dei disturbi alimentari..
Lo studio ha incluso quasi 14.000 individui; tutti i residenti in Svezia di età compresa tra 16 e 64 anni. I pazienti sono stati seguiti dal momento della diagnosi fino alla morte; il tempo medio di follow-up è stato di 3,9 anni.
Durante i periodi di utilizzo di lisdexamfetamina, il rischio di ricovero in ospedale a causa del disturbo da uso di sostanze è risultato inferiore del 18% e il rischio di ricovero in ospedale per qualsiasi causa o morte è risultato inferiore del 14%, rispetto ai periodi senza la lisdexamfetamina.
I risultati incoraggiano quindi la conduzione di studi controllati per esplorare ulteriormente questo aspetto.
– Milja Heikkinen, Heidi Taipale, Antti Tanskanen, Ellenor Mittendorfer-Rutz, Markku Lähteenvuo, Jari Tiihonen. Association of Pharmacological Treatments and Hospitalization and Death in Individuals With Amphetamine Use Disorders in a Swedish Nationwide Cohort of 13 965 Patients. JAMA Psychiatry, 2022; DOI: 10.1001/jamapsychiatry.2022.3788
– Trivedi MH et al., Trial of bupropion and naltrexone in methamphetamine use disorder, New England Journal of Medicine, January 14, 2021
– NIDA, Nora Volkow, editorial