Cannabis; divieto, repressione, punizione.
Fonte
La nota antiproibizionista – Editoriale di Roberto Spagnoli –
RADIO RADICALE – 25 Aprile 2022 – ore 7:30
Il primo aprile scorso la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per la legalizzazione della marijuana a livello federale.
E’ il più importante progetto mai presentato al Congresso.
Il voto della Camera dei rappresentanti è un fondamentale passo avanti verso la fine del divieto federale della cannabis. Ora spetta al Senato portare a compimento questo percorso di riforma.
Lo scorso febbraio un sondaggio realizzato per conto della Coalition for Cannabis Policy Educational Regulation ha indicato che il settanta per cento degli elettori statunitensi è favorevole a porre fine al divieto federale della cannabis.
Un’ opinione che va oltre gli schieramenti di partito ed è prevalente anche nelle varie fasce di età, tra gli uomini e le donne, tra i bianchi i neri e gli ispanici.
Una consistente maggioranza ritiene inoltre che devono essere i singoli stati a decidere e dati analoghi sono riportati da un altro sondaggio realizzato alla fine di marzo per conto della CBS news che indica che due terzi degli americani sono favorevoli alla legalizzazione del consumo ricreativo di cannabis sia a livello federale che nel proprio Stato.
Parallelamente a questi sondaggi è da citare un recente studio pubblicato sull’American Journal of Addiction che mostra come la legalizzazione del possesso e della vendita di cannabis per gli adulti non sia associata ad alcun aumento della percentuale di ammissione al trattamento per uso problematico della sostanza.
Secondo i ricercatori, in futuro, la proporzione dell’uso di servizi di trattamento legate alla marijuana resterà invariata anche se altri Stati legalizzeranno l’uso di marijuana e i dati, questi dati, sono in linea con quanto emerso da ricerche analoghe condotte nel 2020 e nel 2021sulla legalizzazione della cannabis in Colorado nello stato di Washington.
Gli Stati Uniti dunque proseguono nella riforma delle leggi sulle droghe. La depenalizzazione e la legalizzazione della cannabis adottate da molti Stati mostrano di reggere alla prova dei fatti dopo diversi anni dalla loro entrata in vigore.
In Italia, invece, la decisione tutta politica con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum che proponeva di attenuare le norme repressive, in particolare per quanto riguarda la cannabis, ha impedito che nel nostro Paese si aprisse un grande dibattito e un confronto sulla politica delle droghe.
Una decisione conservatrice che fa il paio con l’inerzia del Parlamento e il rifiuto di uscire dalla logica: divieto repressione punizione.
La strada della repressione, la strada della punizione, alla luce di una visione integralista del mondo e della vita e questo vale per la gestazione per altri, vale per le scelte di fine vita, vale per le droghe.
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La nota antiproibizionista – Editoriale di Roberto Spagnoli –
RADIO RADICALE – 25 Aprile 2022 – ore 7:30