La spiritualità per una mente efficente
Negli ultimi 20 anni, ci sono stati diversi studi di neuroimaging e di fisiologia che hanno valutato l’effetto della meditazione, delle pratiche spirituali e delle esperienze mistiche sulla complessiva attività cerebrale e in alcune aree in particolare.
Il tipo di meditazione proposto nello studio, è il cosiddetto Kirtan Kriya (KK), che prevede una espressione canora di 12 min con quattro diversi tipi di suoni, il controllo della respirazione e movimenti ripetitivi delle dita.
Il punto chiave, è che per invecchiare senza la malattia di Alzheimer è fondamentale avere il dovere, la responsabilità di vivere uno stile di vita per la longevità del cervello e tra questi doveri è incluso un giusto benessere spirituale, una buona spiritualità.
In sostanza, praticare la spiritualità per mitigare i disastrosi effetti dello stress cronico sulle capacità cognitive.
Tutto ciò pare in grado di prevenire il declino intellettivo o addirittura, in alcuni, casi di darne miglioramento.
Il concetto di benessere spirituale dovrebbe divenire parte di un trattamento terapeutico multifattoriale al fine di prevenire la disabilità cognitiva.
Fonte:
Dharma Singh Khalsa, Andrew B. Newberg. Spiritual Fitness: A New Dimension in Alzheimer’s Disease Prevention. Journal of Alzheimer’s Disease, 2021; 80 (2): 505 DOI: 10.3233/JAD-201433