I dissociativi sono sostanze, come la fenciclidina (PCP) o la ketamina o la metossietamina, che producono sensazione di benessere accompagnato da un effetto anestetico con percezione di distacco dal sé fisico ed in più allucinazioni, eccitazione (talora particolarmente elevata), psicosi; sono ampiamente utilizzate come sostanze d’abuso.
Le sostanze prima riportate appartengono al gruppo dei fenciciclinoidi e sono tutti analoghi strutturali della fenciclidina (PCP) (1-fenil-cicloesil-piperidina); tra loro si differenziano per modificazioni o del gruppo fenilico o del gruppo piperidinico.
La fenciclidina (PCP) – è stato originariamente sviluppata negli anni ’50 dalla Parke Davis come anestetico generale dissociativo per la chirurgia ma era responsabile in molti pazienti di allucinazioni post-anestesia che duravano sino a 12 ore. Fu quindi abbandonato l’uso e al suo posto è stata adottata la ketamina, anestetico dissociativo meno potente e a breve durata d’azione.
Gli esatti meccanismi attraverso cui i farmaci dissociativi causano i loro effetti non sono ancora chiaramente compresi.
In generale sembra che gli effetti siano dovuti all’interruzione delle azioni del glutammato, attraverso l’antagonismo su alcuni tipi di recettori di questo neurotrasmettitore , chiamati recettori N-metil-D-aspartato (NMDA): questo avverrebbe sulle cellule nervose in tutto il cervello (Morgan, 2012; Morris, 2005). Viene così interrotta, temporaneamente, la comunicazione tra i sistemi dei neurotrasmettitori, in tutto il cervello e nel midollo spinale, che regolano l’umore, la percezione sensoriale, il sonno, la fame, temperatura corporea, il comportamento sessuale e il controllo muscolare.
Il glutammato svolge anche un ruolo importante nella cognitività (incluso apprendimento e memoria) e nella percezione del dolore (quest’ultimo attraverso l’attivazione di cellule che regolano il dolore al di fuori del cervello). Proprio per le proprietà che inducono amnesia oltre che immobilità, la ketamina, inodore e insapore, a volte viene aggiunta alle bevande per facilitare l’aggressione sessuale.
Il PCP altera anche le azioni della dopamina, un neurotrasmettitore responsabile dell’euforia e dell’esplosione di benessere associate a molti farmaci abusati.
I farmaci dissociativi possono produrre allucinazioni con distorsioni visive e uditive e un senso di fluttuazione e dissociazione (sensazione di distacco dalla realtà) negli utenti. L’uso di dissociativi può anche causare ansia, perdita di memoria e compromissione della funzione motoria, inclusi tremori del corpo e intorpidimento. Questi effetti, che dipendono dalla quantità del farmaco assunto, sono anche imprevedibili – in genere iniziano entro pochi minuti dall’ingestione e durano per diverse ore, sebbene alcuni utenti riferiscano di sentirne gli effetti per giorni.
Oltre a questi effetti generali, i diversi farmaci dissociativi possono produrre una varietà di effetti distinti e pericolosi. Ad esempio, a dosi moderate o elevate, la PCP può indurre un utente ad avere convulsioni o gravi contrazioni muscolari, diventare aggressivo o violento o persino manifestare sintomi psicotici simili alla schizofrenia.
La ketamina a dosi moderate o elevate, può causare sedazione, immobilità e amnesia.
A dosi elevate, gli utenti di ketamina riportano anche di provare sensazioni terrificanti di quasi completo distacco sensoriale paragonato ad un’esperienza di pre-morte, chiamata “buco della Ketamina”, simile ad un brutto viaggio esperito con l’LSD.
L’uso ripetuto della maggior parte dei farmaci dissociativi può portare allo sviluppo di tolleranza e di astinenza quando il farmaco viene interrotto. Altri effetti dell’uso a lungo termine includono persistenti difficoltà del linguaggio, perdita di memoria, depressione, pensieri suicidari, ansia e ritiro sociale che possono persistere per un anno o più dopo interruzione di un uso cronico.
da NIDA: Hallucinogens and dissociative drugs