Gli allucinogeni sono delle particolarissime sostanze, molto numerose e sono state parte della storia dell’uomo che ne ha fatto uso per evidenti fini religiosi, magici, comunque per avvicinarsi ad una possibile divinità, o anche medici. La maggior parte degli allucinogeni è di origine vegetale e la loro disponibilità è condizionata dal clima e dalle caratteristiche del terreno.
L’era moderna degli psichedelici ha avuto avvio con la scoperta dell’LSD, la sostanza che identifica il termine “allucinogeno”. Esso è il più utilizzato ed essendo considerato il tipico allucinogeno, le caratteristiche dei suoi effetti possono essere applicate agli altri allucinogeni.
Con il termine allucinogeni (come dire abbagliato dalla luce, stravedere, ingannato) vengono quindi definite numerose e differenti sostanze psicoattive, accumunate da effetti simili.
Queste sostanze alterano la coscienza e i sensi (come effetto primario e a bassi dosaggi) tale che si modificano le percezioni e le interazioni con l’ambiente circostante, si modifica la percezione del proprio io psicologico e fisico e le persone possono avvertire, vedere ed ascoltare cose ritenute reali e che tali non sono.
La particolarità degli allucinogeni non sta tanto nella loro tossicità ma nella imprevedibilità
dei loro effetti, che variano notevolmente in base allo stato d’animo di chi li assume (set), all’ambiente in cui vengono consumati (setting), alla qualità (principi attivi e taglio) e alla quantità (dosaggio) delle stesse sostanze. In realtà ciò accade per tutte le sostanze ad attività psicotropa.
I rischi degli allucinogeni sono generalmente legati agli eventi che sopravvengono durante l’esperienza psichedelica: c’è il rischio, ad es., di incorrere in un bad trip durante il quale si possono riscontrare ansia, disorientamento, panico, paranoia e gravi stati confusionali che possono sfociare in azioni pericolose e talvolta in incidenti mortali.
Gli allucinogeni sono raggruppati in base alla struttura chimica del progenitore e comprendono, generalmente, ma non solo, 2 classi principali:
1. le triptamine (o indolalchilamine o indolici) distine in:
– triptamine semplici non sostituite (DMT e altre) e triptamine 4 -5 sostituite (ad es., psilocibina, psilocina, bufotenina)
– le ergoline (LSD, LSA)
2. alcune fenetilamine, tra cui la mescalina, ‘ecstasy e le amfetamine allucinogene (serie 2C 2D e derivati)
Tutte queste sostanze funzionano come agonisti dei recettori serotoninergici 5-HT2A; questi ultimi avviano, subito dopo la loro attivazione, una serie di eventi molecolari responsabili degli effetti unici di tali composti.
Gli allucinogeni, quindi, causano i loro effetti modificando la trasmissione serotoninergica a livello cerebrale; il sistema della serotonina è coinvolto nel controllo del comportamento e della percezione, regola l’umore, la fame, la temperatura corporea, il comportamento sessuale, il controllo muscolare e la percezione sensoriale. Una grande quantità di funzioni ne sono così fortemente influenzate
Gli allucinogeni non sviluppano dipendenza, sia perché non vengono utilizzati tanto a lungo da procurare le modificazioni necessarie a definire uno stato di dipendenza, sia perché le allucinazioni sono mal sopportate dall’uomo e anche dall’animale.
Le allucinazioni non sono sempre esperienze piacevoli ed è noto che si possono avere anche “brutti viaggi”.
Albert Hoffman ricavò dall’acido lisergico l’LSD-25 (ovvero il venticinquesimo della serie) e lo riprese 5 anni dopo (il prodotto era stato abbandonato perché i test sugli animali non mostrarono particolari risultati) sulla base di uno “strano presentimento”: …fui costretto a interrompere il lavoro in laboratorio a metà pomeriggio e tornare a casa essendo stato preso da una strana irrequietezza, combinata con una lieve vertigine. A casa mi sdraiai e sprofondai in una specie di ebbrezza non sgradevole e caratterizzata da una estrema attività dell’immaginazione. Mentre giacevo stordito ad occhi chiusi, ero come assalito da una ininterrotta sequenza di immagini fantastiche, straordinariamente plastiche e vivide, accompagnate da un intenso caleidoscopico gioco di colori.
Dopo circa 2 ore questa condizione a poco a poco svanì”.
La sua descrizione degli effetti ancora oggi è un paradigma sia di un “piacevole trip” quanto di un “cattivo viaggio”: …fui portato in un altro mondo, in un altro luogo, in un altro tempo. Il mio corpo sembrava privo di sensazioni, senza vita, estraneo. Stavo morendo ? Era questo il trapasso?”
Altre possibili suddivisioni.
Allucinogeni naturali:
da funghi, se ne conoscono oltre 80 diverse varietà, ma i più conosciuti sono:
• la psilocybe semilanceata (dal cappello conico e appuntito, famiglia delle strophariaceae),
• la psilocybe cubensis (il messicano o anche detto San Isidro)
• il panaeolus cynescens (la hawaianoa),
(principi attivi: psilocina e psilocibina o triptamine 4 sostituite))
• l’amanita muscaria
(principi attivi: muscimolo e acido ibotenico)
da piante, arbusti, rampicanti etc
• tuberanthe iboga
(principio attivo : ibogaina o 12-metossi-ibogamina)
• psychotria viridis assieme con gli steli della vite Banisteriopsis caapi
(principio attivo DMT o triptamina semplice )
• argyreia nervosa, e ipomoea violacea
(principio attivo: LSA (ergina o lisergamide o amide dell’ac. lisergico)
• salvia divinorum
(principio attivo: salvinorina A)
• datura stramonium
(principio attivo: scopolamina e atropina)
– cactus peyote
(principio attivo: mescalina)
da animali
(principio attivo: bufotenina o triptamina 5 sostituita)
Prodotti di sintesi:
– cannabinoidi ad elevata concentrazione di THC
– cannabinoidi sintetici
– le piperazine ad alti dosaggi
– fenetilamine o amfetamine a prevalente attività allucinogena
(serie 2C, serie 2D e derivati)
– fenetilamine ad attività mista, allucinogena e amfetaminica
(l’ecstasy o MDMA o l’MDA ed altri)
– LSD (semisintesi)
– ketamina e simili (dissociativi/allucinogeni).