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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Le sigarette elettroniche e smettere di fumare.

Un numero crescente di ricerche punta ad un approccio di minimizzazione del danno per smettere di fumare. Tale strategia riconosce che, se pure smettere di fumare del tutto è l’ideale, è comunque vantaggioso diminuire l’esposizione al fumo di sigaretta attraverso prodotti più sicuri, come le e-sigarette. Un nuovo ed importante articolo dell‘Annual Review of Public Health discute delle sigarette elettroniche che si stanno rivelando una strada molto promettente per coloro che vogliono smettere di fumare. Rispetto alla inalazione, il fumo prodotto dalla combustione del tabacco e della carta che lo avvolge è molto più dannoso e uccide prematuramente.

“Gli studi dimostrano che se la maggior parte dei fumatori americani correnti passassero ad inalare attraverso le sigarette elettroniche nei prossimi 10 anni, ci potrebbero essere almeno 6,6 milioni di morti premature in meno e acquisteremmo circa 86,7 milioni di anni, persi al contrario con il fumo”, ha detto David Abrams, PhD, professore di scienze sociali e comportamentali al NYU College of Global Public Health e principale autore dell’articolo. “Il modo più sicuro per avere tali risultati è smettere di fumare o, meglio, non iniziare mai, ma esigere la perfezione assoluta è spesso controproducente. Quando un comportamento dannoso non può essere eliminato, ne possiamo comunque limitare drasticamente le conseguenze negative con un approccio”possibile e accettabile”, ad es. la riduzione del danno?.
Un simile punto di vista è peraltro diffuso nel campo delle dipendenze patologiche che farmacologicamente lavorano con agonisti o antagonisti. Metadone e buprenorfina sono fondamentali nel trattamento della dipendenza da eroina. L’utilizzo di agonisti, che comunque difficilmente riesce ad eliminare la patologia di base o sostituirla completamente, ha questo ragionevole obiettivo. Ridurre il danno convenientemente. (ndr)

Quando le persone fumano sigarette, consumano nicotina in un mix letale di monossido di carbonio ed altre 70 sostanze chimiche conosciute come cancerogene. Contrariamente a ciò che alcuni potrebbero credere, tuttavia, la nicotina causa poco o nessun danno alla salute.
Il fumo tossico inalato è la causa riconosciuta ed evidente dei decessi e delle malattie legate al tabacco. Il commissario della FDA Scott Gottlieb ha dichiarato: “La nicotina, sebbene non benigna, non è direttamente responsabile del cancro, delle malattie polmonari e delle malattie cardiache provocate dal tabacco che uccidono centinaia di migliaia di americani ogni anno”. Sono stati sviluppati molti prodotti alternativi alla nicotina, tra cui le e-sigarette, le gomme e i cerotti che non bruciano il tabacco e sono quindi sostanzialmente meno dannosi. La maggior parte delle recensioni di prove tossicologiche, cliniche ed epidemiologiche dichiarano che le sostanze chimiche presenti nelle e-sigarette sono molto meno numerose e ben al di sotto dei livelli osservati nel fumo di sigaretta. Ad oggi si stima che le sigarette elettroniche siano circa il 95 percento meno dannose del fumo.
“I sistemi alternativi di somministrazione della nicotina, come le sigarette elettroniche, possono potenzialmente vincere il predominio di 120 anni della sigaretta e addirittura capovolgere la pandemia del tabacco se la nicotina fosse separata dal fumo “, ha aggiunto Abrams. “Le e-sigarette forniscono un mezzo per competere e persino sostituire l’uso di sigarette, salvando più vite più rapidamente di quanto sia stato possibile sinora?
Secondo mia opinione va comunque fatta una distinzione. Nel fumatore dipendente la sigaretta elettronica è un ottimo presidio. Al contrario, vi è un modo errato di usarla ed è quello osservato nei giovani fumatori. Questi sfruttano il meccanismo per inalare “altro” ed in più, a differenza dei benefici prodotti nel già fumatore, la sigaretta elettronica può avviare il neofita ad una successiva dipendenza da nicotina. Come dire che tale modo alternativo di avere nicotina può innescare la necessità della stessa e favorire l’avvio del consumo di sigarette; quindi il danno. Vi sono studi che affermano ciò, a conforto di tale opinione e preoccupazione (ndr) montefrancesco

David B. Abrams, Allison M. Glasser, Jennifer L. Pearson, Andrea C. Villanti, Lauren K. Collins, Raymond S. Niaura. Harm Minimization and Tobacco Control: Reframing Societal Views of Nicotine Use to Rapidly Save Lives. Annual Review of Public Health, 2018; 39 (1) DOI: 10.1146/annurev-publhealth-040617-013849