Luci lampeggianti e musica “imbrogliano” i giocatori d’azzardo.
Nella ricerca pubblicata nel Journal of Neuroscience, gli scienziati hanno scoperto che i topi si comportavano come i giocatori problematici quando suoni e le luci lampeggianti sono state aggiunti a un modello di gabbia adibita a “casinò per topi”. I ricercatori sono stati anche in grado di correggere il comportamento compulsivo, bloccando l’azione dopaminergica, ponendo così le basi per un possibile trattamento farmacologico nella dipendenza dal gioco negli esseri umani.
“Sembrava, al momento, come una cosa stupida da fare, perchè non credevo che le luci e la musica potessero avere un grande impatto. Ma quando abbiamo terminato lo studio, il risultato è stato enorme”. A dirlo è stata la dottoressa Caterina Winstanley, professoressa associata presso il Dipartimento di Psicologia University of British Columbia e il Centro Mowafaghian Djavad per la salute del cervello, “Chiunque abbia mai giocato in un casinò vi dirà che naturalmente, musica e luci lampeggianti servono a tenere i clienti più impegnati, ma ora siamo in grado di dimostrarlo scientificamente”.
Gli sperimentatori hanno somministrato ai ratti un farmaco che ha bloccato l’azione di uno specifico recettore della dopamina (il recettore D3) che è collegato al sistema della ricompensa, meccanismo alla base di tutte le dipendenze; i ratti hanno agito non mostrando più un comportamento problematico. Tuttavia gli “antagonisti” della dopamina hanno avuto un effetto minimo sui ratti che hanno giocato senza le luci lampeggianti e segnali sonori. “Questo ricettore cerebrale è anche molto importante per la tossicodipendenza, i nostri risultati possono sostenere l’idea che i comportamenti a rischio potrebbero avere una causa biologica comune “, ha detto l’autore principale Michael Barrus, un dottorando presso il Dipartimento di Psicologia UBC, “Non è causale se i casinò sono pieni di luci e suoni che rendono l’ambiente accattivante e attraente “
Fonte: Michael M. Barrus and Catharine A. Winstanley. –Dopamine D3 receptors modulate the ability of win-paired cues to increase risky choice in a rat gambling task.- Journal of Neuroscience, January 2016.