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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Erezione lunga; lunga vita al Vitaros (alprostadil).

Si chiama Vitaros ed è la nuova crema che si può applicare direttamente sulla superficie del pene per combattere il grosso problema della disfunzione erettile (solo in Italia quasi 3,5 milioni di persone ne sono affette). Già in uso da qualche anno in Francia e Spagna infatti, si propone di rivoluzionare il mercato dei trattamenti per questo tipo di disfunzione anche nel nostro paese essendo un farmaco con caratteristiche accolte molto positivamente dagli utilizzatori: in base ai dati raccolti da Ignacio Moncada, direttore dell’Unità urologica dell’ospedale La Zarzuela di Madrid, il 90,8% dei pazienti che ha usato la crema Vitaros per 8 mesi e in media una volta a settimana si è infatti detto soddisfatto del trattamento. La facile applicazione, la rapidità dell’insorgenza dell’ effetto (da 5 a 30 minuti) e la durata dell’effetto (oltre 1 ora in alcuni casi fino a 2 ore) sono sicuramente tra i suoi principali punti di forza.

Vitaros è commercializzato in forma di crema e posto in dei contenitori provvisti di stantuffo per facilitarne l’applicazione che avviene mantenendo il pene in posizione verticale mentre si pone la crema a livello del meato uretrale: ciò facilita la penetrazione del farmaco. La crema deve comunque essere conservata in frigorifero o eventualmente a temperatura ambiente fino a massimo 3 giorni prima dell’utilizzo. A dire il vero si tratta di un prodotto non completamente nuovo dal momento che contiene lo stesso identico principio attivo del Muse, farmaco in gocce utilizzato da anni in Italia con le stesse identiche indicazioni.
Ciò che cambia però in maniera sostanziale è la modalità di applicazione che, come anticipato, essendo topica, rende il rapporto tra paziente e farmaco molto più semplice delle iniezioni intracavernose o delle applicazioni in forma di gel all’ interno dell’uretra che sono invece proprie del Muse.

Il principio attivo in comune risponde al nome di alprostadil, un analogo di sintesi della prostaglandina PGE1 e, in quanto tale, un vasodilatatore tanto potente da rendere possibile l’erezione; la novità consiste nell’associare l’alprostadil con una sostanza in grado di consentirne il rapido assorbimento da parte di cute e mucose peniene e quindi il rapido effetto: questa sostanza è il DDAIP (dodecil-dimetilaminopropionato). Il farmaco è inoltre dotato di un assorbimento sistemico trascurabile e dunque di un’ottima tollerabilità ed effetti collaterali minimi: tra questi si ricordano sostanzialmente reazioni locali quali eritema, gonfiore e bruciore. Il 2% degli eventi avversi è poi stato riferito dalla partner in forma di bruciore vaginale di lieve entità e di breve durata. A questo punto bisogna comunque sottolineare che il target di Vitaros è purtroppo solamente quello dei soggetti che hanno un deficit dell’erezione di bassa o media entità (si pensi ad esempio ai diabetici): situazioni più gravi come quelle dei pazienti oncologici che magari hanno subito una prostatectomia, necessitano infatti interventi di altro tipo non ricevendo benefici da questo tipo di terapia.
A conferma di ciò, i primi studi clinici validati hanno dimostrato l’efficacia di questo farmaco per il trattamento dei pazienti con disfunzione erettile lieve-moderata e non per quella grave. Dunque Vitaros rappresenta una bella novità, non tanto nella farmacologia del trattamento della disfunzione erettile, quanto nella semplicità della sua formulazione: è infatti questa semplicitàche potrà consentire ai tanti uomini colpiti da disfunzione erettile di riprendere una attività sessuale adeguata senza gli effetti collaterali di altri trattamenti e le loro macchinose ed invasive pratiche di somministrazione che molto spesso portano questi pazienti ad abbandonare la terapia e con essa la loro la vita sessuale.

Mattia Bozzelli, studente di medicina.