Ambiente e predisposizione genetica alle droghe.
I fattori genetici e quelli ambientali possono singolarmente contribuire allo sviluppo di disturbi da uso di sostanze (droghe) e la loro interazione può talvolta rappresentare un rischio aggiuntivo.
Nel caso della tossicodipendenza, tali interazioni sono state esplorate studiando ratti allevati per essere geneticamente suscettibili o resistenti al consumo di droga; in particolare, sono stati utilizzati ratti di un ceppo denominato Lewis che dimostra di auto-somministrarsi droga più facilmente del ceppo Fischer 344 che mostra invece minore propensione all’uso rispetto al primo. In linea generale, se i fattori ambientali vengono mantenuti simili, le differenze tra i ceppi sono più probabilmente dovute a fattori genetici mentre le differenze all’interno dello stesso ceppo possono essere attribuibili a fattori ambientali.
Per dimostrare questo – l’interazione e la conseguente modificata suscettibilità all’uso di sostanza- lo studio ha esaminato la reattività dei 2 ceppi in diverse e svariate condizioni ambientali: alcuni ratti sono stati alloggiati in gabbie senza particolari stimoli, con condizioni sociali standard, altri ratti al contrario erano stimolati dalla co-presenza di simili ed esposti a ad oggetti nuovi altri infine erano alloggiati in condizioni di isolamento e rimozione di tutti gli oggetti e gli stimoli sociali. I ratti di entrambi i ceppi che avevano vissuto in gabbie arricchite da stimoli mostravano meno suggestione all’auto-somministrazione di amfetamina, mentre i ratti di entrambi i ceppi alloggiati in gabbie senza particolari stimoli si sono mostrati più inclini all’uso della sostanza. Tra i ratti in isolamento il consumo di amfetamina era inoltre ulteriormente aumentato e il ceppo F344, risultava risultato più sensibile al consumo rispetto al ceppo LEW. I ratti infine che avevano vissuto condizioni standard differivano nel comportamento di auto somministrazione in relazione alla loro condizione genetica originaria: il ceppo Lewis assumeva più amfetamine rispetto a quello Fischer. L’interazione ceppo (quindi geni) e ambiente è stata osservata anche livello neurochimico sia nella concentrazione di dopamina extracellulare stimolata dalle amfetamine sia nei livelli di un metabolita della dopamina, il DOPAC.
Questi risultati evidenziano come le differenze genetiche possono causare reazioni alterate a fattori ambientali e soprattutto dimostrano che gli effetti protettivi complessivi, quali un ambientale stimolante e la socializzazione sono in grado di proteggere contro un certo rischio genetico (una certa innata tendenzialità) per l’uso di droghe.</strong > Meyer AC, Bardo MT. Amphetamine self-administration and dopamine function: assessment of gene environment interactions in Lewis and Fischer 344 rats.Psychopharmacology (Berl). 2015 Jan 9. [Epub ahead of print] PubMed PMID:[25566972].
Gabriella Franchini