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dott. Giuseppe Montefrancesco

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Dott. Giuseppe Montefrancesco

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Cocaina prenatale e sviluppo del cervello.

L’esposizione prenatale alle droghe può avere impatto negativo a lungo termine nel cervello in via di sviluppo. La cocaina, per esempio, può facilmente attraversare la placenta e influire direttamente sui sistemi di neurotrasmissione cerebrali del feto, tra cui quelli dopaminergici, della serotonina o della noradrenalina. In un nuovo studio sugli effetti dell’esposizione prenatale di cocaina sulla struttura del cervello, i ricercatori hanno trovato diminuzioni, in specifiche regioni, del volume della corteccia cerebrale, talamo e del putamen in bambini di 8-10 anni di età esposti in epoca prenatale alla droga. La diminuzione del volume del talamo e putamen, ma non della corteccia cerebrale, è stata correlata con il livello di abuso di cocaina riportato da parte della madre. Inoltre, gli individui che hanno subito tale insulto da parte della cocaina presentavano alla nascita una circonferenza media della testa più piccola, fino all’adolescenza, rispetto ai bambini non esposti. Questi risultati evidenziano la vulnerabilità del cervello quando in utero, in fase di sviluppo, viene insultato dalla cocaina e che questo porta a cambiamenti significativi evidenti almeno fino all’adolescenza.