Marijuana, vomito continuo e ripetuto
La notizia è completamente ripresa da Medscape news La sindrome iperemesi (vominto continuo e ripetuto) da cannabinoidi è un’entità clinica, da tempo descritta; essa è correlata all’uso “pesante” di marijuana ed è caratterizzata da dolori addominali e vomito ciclico.
La sintomatologia, in assenza di diagnosi differenziale, impone procedure diagnostiche spesso inutili costose e che producono frustrazione sia nel paziente che nel medico.
Presentiamo 2 casi così come riportato da Medscape.
Il primo case report descrive di un uomo di 39 anni presentatosi al Pronto Soccorso lamentando da 2 giorni dolore epigastrico e vomito incoercibile alleviato solo da docce calde. Riferisce inoltre che simili episodi, si erano verificati negli ultimi sei anni almeno 2 volte al mese. Dall’anamnesi emerge un significativo uso quotidiano di marijuana da circa 20 anni. Assenza di patologie croniche e assenza di trattamenti farmacologi in atto. Le indagini effettuate in precedenza per risolvere l’emesi avevano dato risposta negativa sia con ecografia, endoscopia e Tac dell’addome che rilevava lassità epigastrica. Il controllo addominale durante il periodo di degenza confermava l’assenza di patologie ed in più il trattamento con ondansetron e metoclopramide (comuni antiemetici) era risultato inefficace. Ovviamente veniva riscontrata positività nelle urine al tetraidrocannabinolo (THC) e il vomito cessava spontaneamente, dal 2° giorno del ricovero, con l’astinenza dalla marijuana.
Il secondo caso descrive di un giovane di 19 anni con una storia di 2 settimane di vomito ricorrente associata a bruciore epigastrico. La sua storia medica era significativa solo per uso di marijuana più volte al giorno negli ultimi due anni. Al pari del precedente caso, l’anamnesi è negativa per patologie , gli esami ematici sono nella norma e la sintomatologia trattata con ondansetron e metoclopramide non viene risolta dai due farmaci. Positività nelle urine al tetraidrocannabinolo.
In entrambi i casi, i soggetti interessati riferivano di sollievo temporaneo nel praticare docce o bagni caldi e soprattutto astenendosi dalla marijuana. La letteratura descrive sin dal 2004 la sindrome di iperemesi da cannabinoidi.
Tutti i casi descritti sembrano avere le stesse caratteristiche: dolore addominale e vomito ciclico, ripetuto dall’attenuazione della sintomatologia praticando ripetuti bagni caldi e una piena risoluzione del quadro sintomatologico dal 2° giorno di astensione dall’uso di marijuana. L’uso della cannabis e i suoi derivati come antiemetici a avviene presumibilmente per azione antagonista di questi sui recettori serotoninergici (5-HT3) presenti nel nucleo del tratto solitario quanto sui recettori dopaminergici D2. Per contro, il meccanismo che determina il vomito in consumatori abituali di marijuana pare poter essere imputato ad una perturbazione dell’equilibrio tra effetti pro e antiemetici, tale da indurre il “paradosso” del vomito. Si ipotizza, in sostanza, che la continua sollecitazione provocata dall’uso di marijuana stimoli i recettori CB1 periferici (ovvero quelli presenti esternamente al SNC e, nel caso, quelli in zona gastro-enterica), e ciò potrebbe rallentare lo svuotamento gastrico, condizione che se protratta può costituire forte stimolo all’emesi.
In realtà potrebbero entrambe le azioni, centrali e periferiche, favorire i ripetuti episodi di vomito ed il dolore addominale.
La componente più interessante dei casi è l’uso compulsivo dell’acqua calda – doccie o bagni – che interrompe il processo dell’emesi, oltre che non fumare la cannabis.
Le interpretazioni per il caso sono quelle che teorizzano come favorevole alla risoluzione della sintomatologia la redistribuzione del flusso sanguigno dall’intestino al tessuto epiteliale indotto dai bagni caldi. Tale nuova distribuzione ematica (furto ematico cutaneo) potrebbe forse allontanare i cannabinoidi dal siti CB1 gastrointestinali e ridurne così gli effetti da questi indotti quando presenti in elevate concentrazioni.
Il trattamento è di supporto ed educativo. Durante la fase acuta del vomito, si consiglia un trattamento di sostegno mirato alla gestione del dolore addominale, a garantire un giusto apporto di liquidi ed a trattare la prevenzione del vomito con farmaci antiemetici come gli antagonisti D2 ( metoclopramide = Plasil ) o dei recettori serotoninergici 5-HT3 (ondansetron = Ondansetron B ), anche se gli effetti sono risultati minimi se non addirittura nulli. Mentre nel mondo l’uso di marijuana sia dal punto di vista terapeutico che ludico si sta progressivamente alzando, è probabile che vedremo aumentare anche il numero dei consumatori di tale sostanza.
Questo potrebbe determinare in maniera esponenziale il numero di casi di sindrome di iperemesi dovuta al consumo di cannabinoidi.
Il personale sanitario dovrebbe quindi essere consapevole di questa condizione ed essere in grado di fare diagnosi differenziale in soggetti con una storia di forte abuso di cannabis .
Gabriella Franchini Infermiera
Jennifer E. Williamson, et al. Cannabinoid Hyperemesis Syndrome: Cyclical Vomiting Behind the Cloud of Smoke, 2014.
D.A. Patterson et al., Cannabinoid hyperemesis and compulsive bathing: a case series and paradoxical pathophysiological explanation, J Am Board Fam Med, 23 (6) (2010), pp. 790 – 793