La metossietamina a metà tra la ketamina e il PCP
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dott. Giuseppe montefrancesco
La metossietamina, è una nuova droga ricreativa, con elevate analogie strutturali con le sostanze parenti, la ketamina e il PCP (polvere degli angeli) anestetici dissociativi – ed attualmente non soggetta a norme restrittive in molti paesi.
In Italia, al contrario, è presente nella tabella i degli stupefacenti come secondo decreto: Ministero della Salute, DECRETO 24 ottobre 2012. Aggiornamento delle tabelle contenenti l’indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Inserimento nella Tabella I delle sostanze: Metossietamina, CP 4-Metilamfetamina, CP 47,497, CP 47.497-omologo C8, 4-Fluoroamfetamina e 5,6-Metilendiossi-2-aminoindano. (12A11823) (GU Serie Generale n.264 del 12-11-2012).
La metossietamina si potrebbe dire che è intermedia tra la ketamina e il PCP, nella durata d’azione e potenza degli effetti; quindi presenterebbe “i vantaggi” di poter eludere le leggi restrittive che esistono in molti paesi per le prime due e non per la metossietamina (ma non in Italia) e avere capacità psicoattive molto simili ma non uguali ai composti da cui derivano. Infatti la ketamina ha circa il 5-10% della potenza del PCP e una più breve durata di azione. La metossietamina ha maggiore potenza della ketamina ma inferiore a quella del PCP. Per la metossietamina si raccomandano dosi di 5-40 mg per endovena e di 100-200 per la ketamina.
La ketamina ha una semivita di 2-4 ore mentre per il PCP è di 21 ore +/- 3 ore.
La metossietamina ha una semivita più breve del PCP. Gli effetti della metossietamina durano più a lungo della ketamina ma meno del PCP. La letteratura scientifica è scarsa e molte fonti di informazione derivano da forum di discussione presenti nel Web; in internet tra l’altro viene acquistata ad un costo non elevato. Essa può essere sniffata, assorbita per via sublinguale o anche somministrata per via intramuscolare o endovena (a dosi comprese tra 5 e 90 mg). Gli effetti iniziano entro 15 minuti e durano sino a 3 ore; dipende anche dalla via di somministrazione. Riportiamo il primo caso di abuso endovenoso di metossietamina, analiticamente confermato in un individuo di 19 anni, ossia rilevato in laboratorio dalla identificazione della sostanza nel sangue del paziente.
La particolarità del caso, che ha consentito il rilievo laboratoristico della sostanza, è stata fornita dal fatto che l’individuo era giunto allo stesso pronto soccorso per due volte in 2 giorni e sempre per uso di droghe. Due giorni prima il paziente si era somministrato ecstasy (MDMA) endovena; al terzo giorno la metossietamina sempre per endovena. Lo stesso aveva contemporaneamente assunto anche i suoi propri farmaci psichiatrici per i disturbi di cui era affetto; era presente anche alcol. Laboratoristicamente: l’ecstasy è stato rilevato in tutti i campioni compatibilmente con la sua nota lunga semivita, circa 36 ore. La metossietamina è stato rilevata solo nel campione della giornata in cui era stato somministrata, compatibile con una semivita di circa 12 ore Sia per l’ecstasy che per la metossietamina erano stati riscontrati gli effetti soliti Per il primo: agitazione, tachicardia, ipertensione, copiosa sudorazione, ipertermia, vomito, diarrea e crampi addominali. Per la seconda: tachicardia, ipertensione, confusione, alterata percezione della realtà, agitazione, torpore, midriasi, nistagmo (movimenti involontari degli occhi) e mancanza di coordinazione. Spesso nei pazienti vi sono incapacità verbali. Non vi sono farmaci specifici per il trattamento; il quadro clinico si affronta con terapia di supporto ovvero indirizzata agli effetti (prima riportati) conseguenti all’assunzione.
Fonti Ketamine-like Effects After Recreational Use of Methoxetamine K. E. Hofer et al., Ann. Emerg. Med. 2012;60:97-99. www.insostanza.it, notizie sulla ketamina; “Metossietamina. In un anno quadruplicati i negozi on-line dove trovarla”