Mefedrone. La nuova droga killer
La notizia del decesso di una giovane a seguito dell’assunzione di mefedrone ed il rapido espandersi del suo uso, soprattutto nei rave, impone una descrizione della sostanza.
Il mephedrone (o mefedrone) è una stimolante di sintesi appartenente al gruppo dei catinoni , composti imparentati con le amfetamine (tipo il kat, le amfetamine, le metamfetamine, l’ecstasy,etc.).
La struttura chimica del catinone, psicostimolante naturale, è simile sia all’efedrina che all’amfetamina; esso rappresenta il principio attivo presente nelle foglie di khat, una pianta sempreverde che cresce alle elevate altitudini della Penisola Arabica e dell’Africa dell’est. I catinoni, come le amfetamine, producono sintomi correlati alla stimolazione del sistema nervoso simpatico e come queste sono anche in grado di causare il rilascio di dopamina. Va sottolineato che con khat si indica la pianta le cui foglie contengono catinone, mentre con kat si indica una sostanza di sintesi a partire dalla epinefrina (nor-adrenalina) ossidata con permanganato di potassio.
Aspetto: Il mefedrone si presenta come una polvere bianca e fine, di colore biancastro o giallastro. Di solito viene sniffato come la cocaina.Può essere ingerito avvolto in involucri di carta o in capsule o compresse. Può essere fumato e in rari casi viene iniettato.
I rischi Questi sono conseguenti alla iperstimolazione del sistema nervoso simpatico e sono soprattutto di ordine cardiovascolare o psichiatrico, non differiscono in sostanza da quanto può accadere con le amfetamine o la cocaina o l’ecstasy. Dopo il suo uso il consumatore avverte euforia, loquacità, prontezza nella risposta,sentimenti di empatia; al pari possono comparire ansia, paranoia, agitazione, stati psicotici, ipertermia, tachiacardia o aritmie, e convulsioni. L’azione del mefedrone dura circa 1 ora. In Internet, ove viene acquistato, è stato spesso descritto come un fertilizzante o come sostanza chimica per la ricerca o come un sale da bagno e non per il consumo umano. Naturalmente i rischi aumentano a dismisura nell’eventuale associazione con altre sostanze, evenienza molto probabile tra l’altro.
Riferimenti: www.talktofrank.com Karchas, Pathology of Drug Abuse, Third Edition, CRC Press